mercoledì 28 dicembre 2011

Bibbia ... non è un libro di favole e nemmeno un librucolo per un'infanzia (Luca)

Luca:
 … ovviamente per conoscere che il "bene" è "bene" bisognava poterlo paragonare con ciò che "non è bene",e gli è costata anche molto cara questa esperienza (almeno secondo la Bibbia,che per qualcuno può anche non essere un libro sacro,e nemmeno un testo sapienziale, liberissimo di pensarla così,ma per qualc'un altro contiene delle verità,pur nella difficoltà di comprensione,per noi uomini del 2000, di un linguaggio e di figure retoriche di 3000 o 2000 anni fà, o comunque non è un libro di favole e nemmeno un librucolo per un'infanzia che non ne vuole sapere di crescere

A:
sono completamente d'accordo con te, Luca. Bibbia come Vangelo, Corano, Tao Te Ching etc. sono libri sacri (sacro (lat.) - attaccare, aderire, avvincere). hanno scopo di aderire umanità a Dio. ma Parte Divina di questi libri uno puo leggere solo sapendo linguaggio della Verità - simboli e numeri. diversamente rimane solo parte profana - parole

se la "gregge di bipedi" (Maestro M.M., Agni Yoga) sapesse che cosa significa il fatto che Gesù era morto in ora 9 e in quel momento il velo tra 1 e 2 sala di una sinagoga era strappata, la morte di Gesù sarebbe considerata come la festa più grande e gioiosa in ultimi 2000 anni, e tutti chiese dovrebbero essere le case di gioia con Gesù risorto sopra altare

che cosa significa "In principio era il Verbo … " e che cosa è "il Verbo" in Vangelo secondo Giovanni che ti piace molto? (link: http://la-quarta-porta.blogspot.com/2011/10/la-verita-e-il-suo-linguaggio.html )

che cosa significa in linguaggio numerologico che Vangeli sono 4, e l'ultimo vangelo ha 3x7=21 capitoli, e che in questo ultimo capitolo di Vangelo Gesù venuto come 8 tra 7 discepoli, e che i pesci erano 153, e che Lui ha chiesto 3 volte Pietro "mi ami"?

e molte, molte altre parti di Vangelo ….

riguardando Bibbia, qui è una spiegazione esoterica di un solo versetto dall'Esodo fatto da Blavatskaya ("Dottrina Segreta") usando chiave metafisico e numerologico:

" … Mosè implora il Signore di mostrargli la sua “gloria”.
Evidentemente, ciò che dobbiamo accettare non è il semplice senso letterale come si trova nella Bibbia. Nella Cabala ci sono sette significati, e noi possiamo darne due:

 [metafisico:]
"Tu non puoi vedere la mia faccia... Io ti metterò in una spaccatura della roccia e ti riparerò con la mia mano entre passo. Poi ritirerò la mano e tu vedrai il mio a’hoor, cioè il mio dorso". Questo significa: Io ti mosterò “il mio dorso”, cioè il mio universo visibile, la mia manifestazione inferiore, ma tu, essendo ancora incarnato, non puoi vedere la mia natura invisibile. Così procede la Cabala.

[numerologico:]
I numeri del nome “Mosè” sono quelli di “Io Sono Quello che Sono”, cosicché i nomi Mosè e Jehovah sono uniti nell’armonia numerica. La parola Mosè è 5+300+40 ) םשח ), e la somma dei valori delle sue lettere è 345; Jehovah, il Genio par excellence dell’Anno Lunare, assume il valore di 543, l’inverso di 345.

… Cosicché quando Mosè dice: “Lasciami vedere la tua faccia o la tua gloria”, e l’altro risponde giustamente, e con ragione: “Tu non puoi vedere la mia faccia... ma mi vedrai di dietro”, il senso è vero, anche se le parole non sono precise; perché l’angolo e il dietro di 543 è la faccia di 345.




LA VOCE DEL SILENZIO
DEDICATO AI POCHI

QUESTE istruzioni sono per coloro che ignorano i pericoli

 "Questa terra, o discepolo, è la stanza del Dolore, dove lungo il Sentiero delle dure prove sono sparse insidie per avvolgere il tuo ego nell’illusione detta la “Grande Eresia”.

Questa terra, o discepolo ignaro, è soltanto il vestibolo tenebroso che conduce a quel crepuscolo che precede la valle di vera luce — quella luce che vento non può estinguere, che arde senza lucignolo e senza alimento.
Dice la Grande Legge: “Per diventare il conoscitore del Sé, devi prima essere il conoscitore del sé”. Per giungere alla conoscenza di questo sé, devi abbandonare il sé al Sé, l’essere al non-essere, e allora potrai riposare fra le ali del GRANDE UCCELLO. Dolce invero è riposare tra le ali di quello che non è nato, né muore, ma è l’AUM attraverso eterne età.
Cavalca l’Uccello di Vita, se vuoi sapere.
Rinunzia alla tua vita, se vuoi vivere."
 

martedì 27 dicembre 2011

bene e male

Claudia:
una altra cosa importante che hai detto Anna,
.....che la verità è oltre le parti e oltre gli opposti.....

staccarci proprio dall'idea e dal giudizio tra bene e male
cancellare gli schemi mentali del passato
anche quelli a cui siamo più affezionati
come se dovessimo ricostruire l'applicazione di questa consapevolezza
nel mondo della materia, nel nostro quotidiano

Luca:
...e nel mondo dello spirito,che si costruisce e purtroppo a volte si destruttura,anche,con le esperienze del nostro quotidiano.

Non sono proprio così completamente d'accordo che sia giusto staccarsi dal giudizio e dall'dea del bene e del male.
Forse da un'idea preconcetta di bene e di male sì, ma il discernimento tra ciò che è retto e ciò che è sviato o svia credo debba essere nutrito, allargato, approfondito, attualizzato e contestualizzato,ma è innata quest'aspirazione nell'essere umano,tant'è che fin dai primi passi l'uomo ha aspirato a conoscere la differenza fra bene e male...(ovviamente per conoscere che il "bene" è "bene" bisognava poterlo paragonare con ciò che "non è bene",e gli è costata anche molto cara questa esperienza (almeno secondo la Bibbia,che per qualcuno può anche non essere un libro sacro,e nemmeno un testo sapienziale, liberissimo di pensarla così,ma per qualc'un altro contiene delle verità,pur nella difficoltà di comprensione,per noi uomini del 2000, di un linguaggio e di figure retoriche di 3000 o 2000 anni fà,o comunque non è un libro di favole e nemmeno un librucolo per un'infanzia che non ne vuole sapere di crescere)
A: 
1) in assoluto bene-male non esiste. Assoluto è Tutto, perciò non esiste niente altrove che potrebbe fare bene-male ad Assoluto
         
2) per chi non è Assoluto ma fa parte del Relativo (tutto ciò che è solo una parte del Tutto) bene-male esiste: bene è tutto che risulta nell'espansione (rafforzamento) del suo sistema e male è tutto che risulta nel riduzione (indebolimento) dell'esso
         
3) nel mondo di Relativo bene-male è necessariamente relativo e questa relatività è definita dalla sottolegge di distacco della Legge di Gerarchia dalla Coscienza: per ogni piano gerarchicamente superiore della coscienza bene-male dei piani inferiori sono "bene-male" illusori e inesistenti
esempio: bene-male di bambini attaccati a giocatoli è ridicolo e non ha senso per adulti, e bene-male dei adulti attaccati a loro mondo personale (sé) non ha senso per loro Anime (Sé), etc.
         
4) esiste la Legge di Evoluzione della Conoscenza di Bene-Male: ogni parte del Relativo (scintilla Divina o Monade "caduta" in Relativo o "figlio prodigo") si evolve in modo conscio o inconscio verso Assoluto: sempre in processo di spostamento dal livello attuale di conoscenza bene-male al livello più superiore. per ogni essere umano il "motore a quatto tappe"  di questa evoluzione è (fede in un bene) --> (esperienza che rivela relatività di bene) -->  (ragione che espande conoscenza di bene) --> (conoscenza che fa base del fede in un bene nuovo) etc., etc., ... 

alla fine: ciò che hanno detto Claudia e Luca sul bene-male è relativamente vero: la verità di Claudia è la verità della tappa 4 (distacco dal bene-male precedente verso bene-male nuovo conosciuto) e la verità di Luca è la verità della tappa 3 (ricerca di bene-male nuovo dopo fallimento di bene-male precedente) 
                   

domenica 25 dicembre 2011

rilessione della Notte di Natale 2011 (Luca)


Desidero condividere questa riflessione con Sasha.
Il suo punto di vista sarà sicuramente d'angolatura diversa, spero a completamento di una Verità così forte e d'aiuto a svelare e a capire alcuni dei suoi significati.

buonanotte
---------- Messaggio inoltrato ----------
grazie.
Che la notte di Natale riesca a far entrare la Luce nelle persone,anche quelle che la rifiutano e preferiscono chiudersi con il loro buio.
Basta che solo uno spiraglio di questa luce entri per una breccia che lasciamo aperta anche inavvertitamente e le tenebre si dissolveranno,poco a poco ma inesorabilmente.
"Venne nel mondo la luce,quella vera,che illumina ogni uomo-......Ma a quanti lo accolsero.....diede il potere di diventare figli di Dio".
Il prologo del Vangelo secondo S.Giovanni è così denso di significato,che ogni volta che lo ascolto,e di solito viene letto per il Te Deum di ringraziamento l'ultimo giorno dell'anno,che vorrei poter penetrare nei mille significati e nell'unico significato profondo che ogni parola di questa pagina trasuda.
Così come quando sento la pagina dell'Antico Testamento in cui Dio domanda a Salomone qual'è il dono che vuole ricevere-uno solo-e Salomone risponde la sapienza che è quella del cuore,e gli viene concessa,quanto vorrei poterne avere un pò,
Ma è un dono che và conquistato giorno dopo giorno,ed è arduo, perchè noi siamo incostanti e non coerenti.
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mi piace molto la tua "riflessione della Notte da Natale", Luca

ti posso dare un solo consiglio: quando ami Dio "con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente" (Mt 22:37) non devi chiedere nessuno completamento dal nessuno essere umano sulla Terra - sei già completo. perché nella Sua risposta al tale amore Lui ti manderà Amore e Saggezza (Sapienza): perchè Amore Suo (Verticale della Croce) deve "uscire" da te verso prossimo (Orizzontale della Croce) con Saggezza

ma c'è un condizionamento al "tale amore", Luca. "tutto il cuore" deve essere pulito da tutti attaccamenti. perché solo "i puri di cuore vedranno Dio" (Mt 5:8):

“Quando preghi, chiudi la porta; ossia, la porta dei sensi. Tienila sprangata contro tutti i fantasmi e le immagini. Niente piace a Dio più di una mente libera da tutte le occupazioni e distrazioni. Una mente in tale condizioni viene trasformata in Dio, per lei non può pensare o comprendere nulla, non può amare altro che Dio. Colui che penetra dentro se stesso trascendendo se stesso, ascende realmente a Dio” (Alberto Magno).

martedì 20 dicembre 2011

   "Dice la Grande Legge: “Per diventare il conoscitore del
UNIVERSALE, devi prima essere il conoscitore del Sé”. Per giungere alla conoscenza di questo , devi abbandonare il sé al non-sé, l’essere al nonessere, e allora potrai riposare fra le ali del GRANDE UCCELLO. Dolce invero è riposare tra le ali di quello che non è nato, né muore, ma è l’AUM attraverso eterne età.
   Cavalca l’Uccello di Vita, se vuoi sapere.
   Rinunzia alla tua vita, se vuoi vivere.
   
   Tre Aule, o stanco Pellegrino, conducono al termine delle prove. Tre Aule, o Conquistatore di Mâra, ti condurranno per tre stati al quarto, e da questo ai sette Mondi, ai Mondi dell’Eterno Riposo ...

   Se vuoi, o Discepolo, attraverso l’Aula della Sapienza raggiungere la valle di Beatitudine, chiudi fortemente i tuoi sensi alla grande e funesta eresia della Separazione che ti allontana dalla pace.
   Non lasciare che il tuo “Divino-Nato”, immerso nell’oceano di Mâyâ, si distacchi dalla Madre universale (ANIMA), ma lascia che l’igneo potere si ritiri nel più intimo asilo, nella camera del cuore, nel soggiorno della Madre del Mondo.
   Allora dal cuore quel potere s’innalzerà alla sesta regione, la media, posta fra i tuoi occhi, dove diventerà il respiro dell’ANIMA-UNA, la voce che tutto riempie, la voce del tuo MAESTRO ...

   I semi della Sapienza non possono germogliare né crescere in un luogo senz’aria. Per vivere e raccogliere esperienza, la mente abbisogna di larghezza, di profondità e di punti per attirarla verso l’Anima Diamante. Non cercar questi punti nel regno di Maya: ma sorvola oltre le illusioni, e cerca l’eterno, l’immutabile SAT, diffidando dei falsi suggerimenti della fantasia. Poiché la mente è come uno specchio: raccoglie polvere mentre riflette.
   Sono necessarie le dolci brezze della Sapienza dell’Anima per levare la polvere delle nostre illusioni. Cerca, o Principiante, di fondere insieme la tua mente e l’Anima tua.
   Fuggi l’ignoranza, fuggi del pari l’illusione. Distogli il tuo sguardo dagli inganni del mondo; diffida dei tuoi sensi che sono bugiardi. 
   Ma dentro il tuo corpo, tabernacolo delle tue sensazioni, cerca nell’Impersonale l’Uomo Eterno; e trovatolo, guarda all’interno: tu sei Buddha. 

    E.Blavatskaya
Da LA VOCE DEL SILENZIO

Come mio solito tento di mettere insieme più cose, più aspetti della discussione (mercurio).
Siamo tra l''esperienza sulla terra e il distacco da essa.
Vogliamo essere consci della nostra anima, vivere come anime uname, ma dobbiamo farlo su questa terra, quindi sperimentare proprio qua (fede-esperienza-ragione-coscienza), ed è proprio facendo esperienza che possiamo capire se siamo davvero onesti con noi stessi e se davvero il distacco dalle cose materiali (fisico) ed emotive (astrale) è in atto (nel momento di massimo stress riusciamo a mantenere la nostra disciplina, lealtà, pace interiore, distacco etc? o parte l'animale e cominciamo ad autoimbrogliarci??siamo abilissimi a farlo ormai..) e siamo quindi pronti ad essere davvero il nostro Se.
Il distacco da essa è anche la ricerca del mondo dietro il velo, di come funziona e la regole che ha.
Ha a che fare anche con i due sentieri di cui si parlava, e del passaggio da misticismo ad occultismo, della persa di responsabilità della propria spiritualità, del proprio essere una scintilla Divina che deve fare la sua parte, senza delegare ad una religione o credo, ma esplorando dentro e fuori, imparando ad essere umili di fronte a Dio, essere Se ma rinunciarci allo stesso momento, accettare le regole che poi sono una. 

Rispetto al linguaggio simbolico vorrei aggiungere (e insieme domandare) questo, il linguaggio della geometria e dei numeri è il più sintetico, un altro linguaggio è possibile quando non si possono più usare le parole per spiegare è quello usato nelle parabole e che usa anche Agni Yoga, ed è quello delle immagini, è in qualche modo evocativo, lavora sugli archetipi collettivi e sull'intuizione, succede così che una stessa serie di numeri o di immagini possono illuminare delle parti ma possono anche non dire nulla (alla mente conscia) allo stesso tempo possono suscitare pensieri diversi a seconda del filo che si sta seguendo, del momento, di chi legge ma cosa interessante è che questi tipi di linguaggio lavorano da 'dentro' e parlano al nostro aspetto più divino, o perlomeno quell'aspetto ne capisce il linguaggio e poi piano piano ce lo trasmette, ce ne trasmette l'essenza.

(Claudia M.)

regole della "scuola"

ho chiesto stamattina Antonella: "pensi che sono troppo duro con Alessandro?" (riguardando miei ultimi commenti critici). mi ha risposto: "sicuramente. il suo ultimo commento su solitudine con testo di Giovanni Climaco era molto bello. provi prima tu raggiungere questo livello e dopo criticare …"

ragionamenti e comportamenti permessi nella scuola materna sono errati e proibiti nella scuola primaria. incontri di gruppo, approfondimenti e discussioni sul blog sono il tempo di "scuola primaria del Raja Yoga" per chi vuole partecipare:

"La scienza del Raja Yoga, la “scienza regale dell’Anima”, quale esposta dal massimo suo studioso, Patanjali, otterrà grandissimo consenso in Occidente. Infatti - per la legge dei cicli - la quinta razza madre deve inevitabilmente toccare il suo culmine. Per sua legge intrinseca, quel vertice sarà il giusto uso della mente da parte dell’Anima, a fini collettivi e per promuovere una coscienza d’assieme nel mondo fisico.
Finora la mente o è stata prostituita a fini materiali o deificata. Con l’ausilio del Raja Yoga, sarà intesa come strumento dell’Anima, come suo mezzo per illuminare il cervello, ché si conosca il suo reame." ("La Luce dell'Anima", A.Bailey)

chi vuole "illuminare il cervello" deve accettare le regole della scuola. o meglio dire "il tempo di scuola". il mio ruolo è tenere "canale" del Raja Yoga nella sua purezza

siamo nell'Acquario. il Cosmo non da più energia per il programma dei Pesci. (fanatismi devozionali di monastero di Bose da primi secoli del cristianesimo è degrado e spreco di energie). ciò che era apprezzato nella scuola materna non serve alla scuola primaria:

"Tutti gli Yoga hanno concorso allo sviluppo dell’uomo. Durante la prima razza, del tutto fisica, chiamata Lémure, si impose all’umanità, ancora infantile, l’Hatha Yoga, che concerne il fisico [FISICO]… . Al tempo dell’Atlantide, il progresso fu favorito da due Yoga. Quello ora chiamato Laya Yoga, o dei centri, che stabilizzava il corpo eterico e i centri e sviluppava la natura astrale e psichica. A seguito di ciò, si aggiunse il Bhakti Yoga, ponendo le basi di quel misticismo, di quella devozione, che furono incentivi dominanti anche della razza Ariana [cristianesimo, ASTRALE] … Ora, nella razza Ariana, la pratica del Raja Yoga subordina e controlla la mente [MENTALE] … Il Raja Yoga, per cui si assume una posizione direttiva di controllo, in quanto la coscienza si accentra nell’anima, rende inutili le altre forme di Yoga, poiché il maggiore include necessariamente gli effetti, e non le pratiche, del minore."  ("La Luce dell'Anima", A.Bailey)

perciò, A.Bailey fa molti riferimenti ai santi cristiani nel libro "Dall'Intelletto all'Intuizione", ma solo per indicare la via dal misticismo [astrale, devozionale]  all'occultismo [mentale, esoterico] 
             
e che riguarda le regole: gruppo di Milano ha accettato le regole del "tempo di scuola". (quando sono liberi si divertono accontentando loro "bambino" (pitri lunari dell'Atlantide) alle conferenze dell'astrologia "evolutiva" basata sul libro "La Luna, matrice dell'anima"). gruppo di Como all'età di 8 anni, quando il "tempo di scuola materna" è finito non hanno accettato le regole. ma io non posso cambiare i ritmi cosmici. energia di gruppo è chiusa (ed Anna ha sentito questo fisicamente)

sabato 17 dicembre 2011

142 — Scegliamo un esempio dal mondo animale. Allorché organismi nutriti da uno stesso sangue si separano, tale processo evoca sempre un senso di incompletezza dell’essere. La progenie dei piccoli, ciechi neonati si sottomette con tanta incoscienza alle forze della natura che solo la compassione li nota. Ma il tempo trascorre, e quelli divengono un branco poderoso. È vero che lottano fra loro, ma attaccano il nemico congiunti. Si è quindi sviluppata una nuova forza, nonostante la pochezza dell’inizio.
Prendiamo ad esempio una costruzione. Per edificare la nuova casa si abbatte la vecchia. Ogni pietra, ogni trave rimosse dalla vecchia sede gridano contro l’ingiustizia di quell’atto. Ma la demolizione si compie e una nuova energia divampa. Kali, il Distruttore, diviene la Madre, il Creatore. Con i resti del vecchio si erige una struttura nuova. Una nuova energia pervade lo spazio Questi semplici esempi ricordano la necessità di rigenerare l’energia.
Se Ci riferissero di una forma rimasta invariata da un millennio, rimpiangeremmo soprattutto l’assenza di progresso della spirale di energia che avvolge quella struttura. La Nostra gioia sarà sempre la grande azione. Noi chiamiamo distruzione creativa quella che contiene la tensione al futuro. La creazione cosciente di un nuovo flusso di energia fa comprendere le correnti cosmiche. Pensate dunque alla necessità di manifestare movimento, sia nel pensiero che nell’azione. Tutti hanno udito dell’avvento della Nuova Era. Potrebbe il nuovo giungere inattivo? È meglio salutare un nuovo cucciolo cieco che un vecchio pappagallo che ripete cose superate. Raffrontate gli Insegnamenti di vita elargiti all’umanità; senza influire sul precedente, ciascuno di essi apre porte nuove alla conoscenza. Le perenni realtà della vita sono i fondamenti di ogni specifico Insegnamento. Quindi sono da studiare non per erudizione, ma per applicarli alla vita. Solo in tal modo potete creare un flusso di energia.

147 — Bisogna capire bene la differenza fra aspettativa e sforzo. L’aspettativa contiene sempre un momento di inattività, mentre nello sforzo c’è sempre un volo nel futuro. Questa distinzione è intesa solo da chi non resta soddisfatto del corso della vita presente e pensa al flusso incessante delle esistenze su altri pianeti.

163 — Chi vuole nuotare deve tuffarsi senza paura. E chi ha deciso di far suo l’Agni Yoga deve, tramite esso, trasformare tutta la sua vita. Perché si pensa a malincuore di concedere allo Yoga una parte di qualche ora d’ozio, per vivere il resto del tempo nel pensiero impuro? In verità ogni atto deve essere pervaso da un purificante sforzo ardente.
Ricordate come ho iniziato con voi il conseguimento dell’Agni Yoga. Allo stesso modo conducete i vostri discepoli alla padronanza dello Yoga del Fuoco. Come scultori, cominciate a modellare le varie superfici della materia grezza. Così, con continuità e all’improvviso, fate sprizzare faville di fuoco vitale dalla superficie del caos. Come il gioco della Gran Madre acquista potenza nelle spirali dell’energia di Fohat, del pari, senza paura, offrite agli uomini una comprensione completa della vita — più completa di quella attesa — nella realizzazione dell’Infinito. Non datevi pensiero dei voli e delle cadute dello spirito. Non sono altro che le curve spirali del moto. Ben peggiore è la distrazione costante e l’egocentrismo.
Lasciate che l’Agni Yoga vi conduca sulla via dove si forgia la fiamma; è un processo simile all’eterna creazione delle formazioni cosmiche. Questo Yoga, che è il più sintetico, esige l’impegno di costruire tutta la vita secondo una disciplina che all’esterno non appare. Se questa disciplina essenziale non è sentita come un giogo, ma è percepita come la gioia della responsabilità, si può dire che il primo Cancello si è aperto. Il secondo Cancello si schiude allorché si inizia a cooperare con i mondi lontani. Quando poi s’intendono i fondamenti dell’evoluzione, cadono le sbarre del terzo Cancello. E infine, quando si realizza la supremazia del corpo astrale densificato, i battenti del quarto Cancello si spalancano. Mentre quest’ascesa prosegue, si accendono i fuochi dei centri di conoscenza, e fra il lampeggiare delle energie più sottili si sviluppa la conoscenza-diretta. Amate dunque il fuoco della conoscenza e vegliate sulla crescita del potere.

165 — Il sentiero dell’eremita non è la Nostra via. Bisogna offrire alla vita i fiori dell’esperienza. Del resto, chi sceglierebbe per sé il facile metodo di un’esistenza senza scosse? Chi vorrebbe scegliere per sé il ruolo di spettatore durante una battaglia? D’ora in poi non ci saranno spettatori né oziosi, perché la Fiamma già lambisce la soglia.

martedì 13 dicembre 2011

la ricerca della felicità

allora .., continueremo la ricerca? (ieri sera abbiamo discusso, fino ad un litigio, con Antonella su "che cosa è amore" …)

ho una grossa difficoltà di esprimere le leggi esoteriche con parole. ma spero che con te, Luca, sarà più facile. sei di Vergine. devi essere mentale e razionale

1)      Dio è un perfetto equilibrio. e nella "nostra" realtà è un perfetto equilibrio tra gli opposti: alto e basso, caldo e freddo, secco e umido, etc., etc., … . è una legge cosmica, Luca. si chiama la Legge degli Opposti. non è discutibile. ok? accetti caro, ti voglio bene
2)      riguardando il Suo Amore verso di te, questo Amore ha la sua parte opposta che è Saggezza. Dio ti ama (Sua parte di Madre), ma non ti perdonerà mai nessun errore fatto contro le Sue Leggi (Sua parte di Padre). (in Oriente si chiama la legge di karma)
3)      sei una persona credente. perciò sai che Lui è onnipresente e perfetto. onnipresente in ogni momento della tua vita dalla nascita alla morte. ed ogni momento della tua vita Lui esercita perfetto equilibrio tra Amore e Saggezza su di te tramite Tutto che ti circonda: tuo padre, tue sorelle, tuoi capi, natura, tempo, etc., etc. … . tutto è Lui
4)      e c'è un tuo costante errore, Luca (uno degli errori, ma particolarmente importante in questo momento), che ti ho accennato questo sabato alla fine dell'approfondimento. fa parte della tua "croce". tu accetti "legge" nella famiglia dove deve prevalere "amore" e cerchi "amore" in "Mantero" dove prevale "legge". perciò danneggi il suo ruolo di manager. ma ricordi che la radice della problema è nella famiglia. dobbiamo "essere perfetti come il Padre Nostro" (Vangelo), Luca   

domenica 11 dicembre 2011

rapporto tra dare ed avere


rapporto tra dare ed avere:
mondo oggettivo: ognuno da quel che ha
mondo soggettivo: ognuno ha quel che da

(Krishnamurti, La ricerca della felicità)


Domanda: Qual è il motivo per il quale, dalla nascita alla morte, le persone vogliono sempre essere amate e perché se ciò non accade esse non mostrano la stessa sicurezza in se stessi dei loro simili?


Pensate davvero che i loro simili siano così sicuri di sé? Possono anche camminare impettiti, darsi delle arie, ma scoprirete che dietro l'apparenza di sicurezza molte persone sono vuote, banali, mediocri, e non sono realmente sicure di sé. E perché desideriamo essere amati? Non desiderate forse essere amati dai vostri genitori, dai vostri insegnanti, dai vostri amici? E, se siete adulti, volete essere amati da vostra moglie, da vostro marito, dai vostri figli o dal vostro guru. Qual è la ragione di questa costante brama d'amore? Ascoltate attentamente. Volete essere amati perché non amate; ma nel momento stesso in cui amate, è tutto finito: non vi preoccupate più di sapere se qualcuno vi ama. Finché chiedete di essere amati, non ci sarà amore in voi; senza amore siete inguardabili, imbruttiti, e per quale ragione dovreste essere amati? Senza amore siete una cosa morta. Quando una cosa morta chiede amore è pur sempre morta. D'altra parte, se il vostro cuore trabocca d'amore, non chiederete mai di essere amati, né porgerete mai il vostro cappello di mendicante d'amore perché qualcuno vi faccia l'elemosina. Soltanto chi è vuoto chiede di essere riempito e un cuore vuoto non potrà mai essere riempito correndo dietro a un guru o cercando amore in cento altri modi.

martedì 29 novembre 2011

per informazione: gruppo di Como, anno di Scorpione



2011 è l'ottavo anno del gruppo di Como. 8=4x2 - la seconda "quarta porta": la porta di Scorpione. in caso concreto è la prova per passare dal "chela minore" al "chela nella luce". simboli:
1) l'ottava fatica di Ercole: il Sé "mette su ginocchi" il suo sé. superamento del orgoglio
2) ottobre, regno vegetale: distacco dal programma "polpa" e sottomissione al programma "seme"
3) l'ottavo anno: un bambino deve passare dal livello "scuola materna" al livello "scuola primaria". sottomissione alla disciplina dello studio del "linguaggio della verità" - scienza
      
l'inizio della via verso la II iniziazione umana. dall'etica della "caverna" all'etica della luce (link) (l'etica del discepolato)  

mercoledì 23 novembre 2011

discepolato: stadi (il mito della caverna)

in termini della "caverna" di Platone

PLATONE, IL MITO DELLA CAVERNA (REPUBBLICA)
All’inizio del settimo libro della Repubblica Platone narra il mito della caverna, uno dei piú famosi ed affascinanti. In esso si ritrova – espressa nel linguaggio accessibile del mito – la teoria esoterica della conoscenza.

Repubblica, 514 a-517 a
 1      [514 a] – In séguito, continuai, paragona la nostra natura, per ciò che riguarda educazione e mancanza di educazione, a un’immagine come questa. Dentro una dimora sotterranea a forma di caverna, con l’entrata aperta alla luce e ampia quanto tutta la larghezza della caverna, pensa di vedere degli uomini che vi stiano dentro fin da fanciulli, incatenati gambe e collo, sí da dover restare fermi e da [b] poter vedere soltanto in avanti, incapaci, a causa della catena, di volgere attorno il capo. Alta e lontana brilli alle loro spalle la luce d’un fuoco e tra il fuoco e i prigionieri corra rialzata una strada. Lungo questa pensa di vedere costruito un muricciolo, come quegli schermi che i burattinai pongono davanti alle persone per mostrare al di sopra di essi i burattini. – Vedo, rispose. – Immagina di vedere uomini che portano lungo il muricciolo oggetti [c] di ogni sorta sporgenti dal margine, e statue e altre [515 a] figure di pietra e di legno, in qualunque modo lavorate; e, come è naturale, alcuni portatori parlano, altri tacciono. – Strana immagine è la tua, disse, e strani sono quei prigionieri. – Somigliano a noi, risposi; credi che tali persone possano vedere, anzitutto di sé e dei compagni, altro se non le ombre proiettate dal fuoco sulla parete della caverna che sta loro di fronte? – E come possono, replicò, se sono costretti a tenere immobile il [b] capo per tutta la vita? – E per gli oggetti trasportati non è lo stesso? – Sicuramente. – Se quei prigionieri potessero conversare tra loro, non credi che penserebbero di chiamare oggetti reali le loro visioni? – Per forza. – E se la prigione avesse pure un’eco dalla parete di fronte? Ogni volta che uno dei passanti facesse sentire la sua voce, credi che la giudicherebbero diversa da quella dell’ombra che passa? – Io no, per Zeus!, [c] rispose. – Per tali persone insomma, feci io, la verità non può essere altro che le ombre degli oggetti artificiali. – Per forza, ammise. – Esamina ora, ripresi, come potrebbero sciogliersi dalle catene e guarire dall’incoscienza. Ammetti che capitasse loro naturalmente un caso come questo: che uno fosse sciolto, costretto improvvisamente ad alzarsi, a girare attorno il capo, a camminare e levare lo sguardo alla luce; e che cosí facendo provasse dolore e il barbaglio lo rendesse incapace di [d] scorgere quegli oggetti di cui prima vedeva le ombre. Che cosa credi che risponderebbe, se gli si dicesse che prima vedeva vacuità prive di senso, ma che ora, essendo piú vicino a ciò che è ed essendo rivolto verso oggetti aventi piú essere, può vedere meglio? e se, mostrandogli anche ciascuno degli oggetti che passano, gli si domandasse e lo si costringesse a rispondere che cosa è? Non credi che rimarrebbe dubbioso e giudicherebbe piú vere le cose che vedeva prima di quelle che gli fossero mostrate adesso? – Certo, rispose.
2      [e] – E se lo si costringesse a guardare la luce stessa, non sentirebbe male agli occhi e non fuggirebbe volgendosi verso gli oggetti di cui può sostenere la vista? e non li giudicherebbe realmente piú chiari di quelli che gli fossero mostrati? – È cosí, rispose. – Se poi, continuai, lo si trascinasse via di lí a forza, su per l’ascesa scabra ed erta, e non lo si lasciasse prima di averlo tratto alla luce del sole, non ne soffrirebbe e non s’irriterebbe [516 a] di essere trascinato? E, giunto alla luce, essendo i suoi occhi abbagliati, non potrebbe vedere nemmeno una delle cose che ora sono dette vere. – Non potrebbe, certo, rispose, almeno all’improvviso. – Dovrebbe, credo, abituarsi, se vuole vedere il mondo superiore. E prima osserverà, molto facilmente, le ombre e poi le immagini degli esseri umani e degli altri oggetti nei loro riflessi nell’acqua, e infine gli oggetti stessi; da questi poi, volgendo lo sguardo alla luce delle stelle e della luna, [b] potrà contemplare di notte i corpi celesti e il cielo stesso piú facilmente che durante il giorno il sole e la luce del sole. – Come no? – Alla fine, credo, potrà osservare e contemplare quale è veramente il sole, non le sue immagini nelle acque o su altra superficie, ma il sole in se stesso, nella regione che gli è propria. – Per forza, disse. – Dopo di che, parlando del sole, potrebbe già concludere che è esso a produrre le stagioni e gli anni e a governare tutte le cose del mondo visibile, e ad essere [c] causa, in certo modo, di tutto quello che egli e i suoi compagni vedevano. – È chiaro, rispose, che con simili esperienze concluderà cosí. – E ricordandosi della sua prima dimora e della sapienza che aveva colà e di quei suoi compagni di prigionia, non credi che si sentirebbe felice del mutamento e proverebbe pietà per loro? – Certo. – Quanto agli onori ed elogi che eventualmente si scambiavano allora, e ai primi riservati a chi fosse piú acuto nell’osservare gli oggetti che passavano e piú [d] rammentasse quanti ne solevano sfilare prima e poi e insieme, indovinandone perciò il successivo, credi che li ambirebbe e che invidierebbe quelli che tra i prigionieri avessero onori e potenza? o che si troverebbe nella condizione detta da Omero e preferirebbe “altrui per salario servir da contadino, uomo sia pur senza sostanza”, e patire di tutto piuttosto che avere quelle opinioni e vivere in quel modo? – Cosí penso anch’io, rispose; [e] accetterebbe di patire di tutto piuttosto che vivere in quel modo. – Rifletti ora anche su quest’altro punto, feci io. Se il nostro uomo ridiscendesse e si rimettesse a sedere sul medesimo sedile, non avrebbe gli occhi pieni di tenebra, venendo all’improvviso dal sole? – Sí, certo, rispose. – E se dovesse discernere nuovamente quelle ombre e contendere con coloro che sono rimasti sempre prigionieri, nel periodo in cui ha la vista offuscata, prima [517 a] che gli occhi tornino allo stato normale? e se questo periodo in cui rifà l’abitudine fosse piuttosto lungo? Non sarebbe egli allora oggetto di riso? e non si direbbe di lui che dalla sua ascesa torna con gli occhi rovinati e che non vale neppure la pena di tentare di andar su? E chi prendesse a sciogliere e a condurre su quei prigionieri, forse che non l’ucciderebbero, se potessero averlo tra le mani e ammazzarlo? – Certamente, rispose.
 (Platone, Opere, vol. II, Laterza, Bari, 1967, pagg. 339-342) 

la fine del "mito" vi spiega perché era ucciso Gesù
il gruppo si trova tra I e II iniziazione (quadrato blu)

venerdì 18 novembre 2011

luce e buio (claudia)


C.:  
caro, faccio più facilità a scrivere, se molto più veloce di me nel parlare e nel pensare, io ho i miei tempi di riflessione
soprattutto la mattina
sarebbe più semplice di sera

anche io preferirei vivere solo delle mie parti più adulte e migliori

soprattutto con te e nel gruppo
ma se tutto ciò che è uscito (da tutti), è uscito significa che è una tematica comune
dobbiamo avere il coraggio di affrontare quel che ci sta più antipatico, che ci infastidisce.....

quando parli dei gruppi che si esaltano,

quando leggo molti di quei testi con tante tante belle parole, ispiranti
quando vedo chi fa yoga o altro e si sente un pò santo per un'ora

mi fanno tristezza

mi fa tristezza la finzione, la falsità
la separazione
mi fa tristezza la falsa umiltà che nasconde superbia
mi fa tristezza chi predica amore e non guarda i mostri che ha dentro
mi fanno tristezza le case ordinatissime ma sporche sotto i tappeti

non parlo pensando di essere scevra da tutto ciò,

tutti cerchiamo di mostrare i lati migliori,
ma cerco sempre di non nascondere il resto , almeno finchè io stessa lo riconosco,
tu mi aiuti a riconoscere quel che non vedo in me stessa,
non so xchè con te ci tocca affrontare le acque, anche quelle più profonde.
se non ami tutto te stesso, anche ciò che non ti piace,
come puoi amare me, come puoi amare tua moglie o Franci o tutti?
come puoi amare Dio?
è faticoso

sei così bravo,

mi stai aiutando a scoprire anche ciò che non vedevo,
se tu non avessi quegli aspetti più bui non potresti aiutare altri esseri umani
saresti uno di quei santoni che aiutano a nascondere i mostri sotto il tappeto della superbia mascherata da umiltà
generando altri mostri da sopprimere
generando altro karma

come quando eri monaco


non ti arrabbiare adesso,

non è detto che io abbia ragione, ma qui ragione o torto non entrano in gioco

sono saggitaria, la lealtà è molto importante x me

non parlerò ad altri degli aspetti più intimi e non li userò se non per il bene
considerando anche i miei limiti

non so perchè mi trovo in questo ruolo


mi fermo adesso

A.: 
grazie cara. sono d'accordo. possiamo andare avanti solo come una famiglia. ho bisogno di vostro aiuto. in questo momento particolarmente di voi tre: C., F., C. 
 

lunedì 14 novembre 2011

Per giungere a gustare il tutto


« Per giungere a gustare il tutto, non cercare il gusto in niente.
Per giungere al possesso del tutto, non voler possedere niente.
Per giungere ad essere tutto, non voler essere niente.
Per giungere alla conoscenza del tutto, non cercare di sapere qualche cosa in niente.
Per venire a ciò che ora non godi, devi passare per dove non godi.
Per giungere a ciò che non sai, devi passare per dove non sai.
Per giungere al possesso di ciò che non hai, devi passare per dove ora niente hai.
Per giungere a ciò che non sei, devi passare per dove ora non sei. »

« Per cui l'anima non può essere posseduta dall'unione divina, finché non si sia dispogliata dell'amore delle cose create. »

(S. Giovanni della Croce)


sabato 12 novembre 2011

“tra “se’” e “SE’”

CIAO SASHA,
VORREI CHE MI SUGGERISSI COME E’ MEGLIO AFFRONTARE IL TEMA “PERSONALITA’ E ANIMA” COME AIUTO PER TUTTI AD AFFRONTARE MEGLIO IL CONCETTO.
IL TITOLO: “tra “se’” e “SE’”
GRAZIE MOLTE,
CIAO
ANNA
11.11.’11

come tu hai scritto in post precedente:
1) L'UNICO MIO INTERESSE NELL'APPROCCIO CON L'ALTRO E' PER IL SUO "SE'", NON PER IL "se'"
2) QUANDO CI SI ESPRIME SENZA SUPPORTI DI PENSIERI
DEI GRANDI, SI FA UN LAVORO SU SE STESSI MOLTO PIU' PROFONDO


perciò ti suggerisco:
1) nel prossimo incontro raccontare ad altri come si realizza nella pratica il fatto che L'UNICO MIO INTERESSE NELL'APPROCCIO CON L'ALTRO E' PER IL SUO "SE'", NON PER IL "se'"
2) fare UN LAVORO SU SE STESSI MOLTO PIU' PROFONDO. in senso che incontro sarà fatto SENZA SUPPORTI DI PENSIERI DEI GRANDI

lunedì 31 ottobre 2011

la Verità e il suo linguaggio

ed è un altro problema 

ci sono due realtà:
1) la molteplicità caotica degli eventi della vostra vita con le loro "verità" variabili (nella vostra mente)
2) la logica unità-sequenza degli eventi. sono le tappe della "macchina della crescita di coscienza" multi-livello (fede --> esperienza --> ragione --> coscienza) proiettati sul cerchio zodiacale dei vostri cosmoscheme con loro Verità immutabile: Centro del Cerchio, Dio, Spettatore Silenzioso, la Legge cosmica del Causa-ed-Effetto che unisce due poli del quarto binario primordiale Unità (Centro) - Molteplicità (Cerchio) in uno insieme indivisibile:
Gesù ha detto: "Se vi dicono: di dove venite?" rispondete loro: "Noi siamo usciti dalla luce, di dove la luce si forma uscendo dall'Uno [Centro] stesso. Essa si espande e si manifesta, vivente, negli Archetipi [zodiacali sul Cerchio]." ... Se vi domandano: "Quale è la caratteristica del vostro Padre che vive in voi?" risponderete loro: "E allo stesso tempo movimento [la freccia del tempo lungo il Cerchio - Molteplicità] e quiete [Centro fuori del tempo-spazio - Unità]" (Vangelo di Tommaso)
chi vuole vedere la "seconda realtà" (la Verità della sua vita) deve studiare il linguaggio della Verità - simboli e le regole astrologiche del loro combinazioni.  perchè la Verità non può essere espressa con parole:

"Il Tao che può essere detto [con parole] non è il vero Tao" ("Tao Te Ching", Lao Tzu)
      
"I nomi dati alle cose terrestri racchiudono una grande illusione: … chi ode “Dio” non afferra ciò che e’ consistente, ma afferra ciò che non e’ consistente. Allo stesso modo e’ con “il Padre”, “il Figlio”, e “lo Spirito Santo” … . I nomi che si odono sono nel mondo per indurre in inganno … .”  (Vangelo di Filippo)
    
"La Verità non è venuta nuda in questo mondo, ma in simboli" (Vangelo di Filippo)

 "L'alta astrologia ... si basa sulla conoscenza iniziatica di quelle Forze immateriali e di quelle Entità spirituali che agiscono sull materia e la controllano" ("La Dottrina Segreta", E.Blavatskaya) 



venerdì 28 ottobre 2011

rapporto gerarchico tra la verità personale e la Verità

l'incontro di ieri sera a Milano può servire per capire una verità - la verità del rapporto gerarchico (forse in questo punto C. si sta già arrabbiando) tra la verità personale e la Verità

uso una parabola. un uomo si trova in una foresta. ci sono due realtà. una che dipende da lui e suoi desideri - vedere la bellezza della natura, fermarsi e riposare, ascoltare gli uccelli, etc. la seconda - la mappa del percorso, previsione meteorologica, le sue capacità fisiche, etc. secondo cui lui deve essere ad un punto preciso del percorso ad un ora precisa per non rimanere nella foresta senza né cibo né posto per dormire

i vostri cosmoschemi e matrici, M. e C., sono la "seconda realtà" della vostra vita. non dipendono dai vostri desideri. ma vostri desideri devono adattarsi a loro. e (devo dirvelo, anche se rischio di arrabbiare) alla "seconda realtà" i vostri desideri personali non interessano

il mio aiuto a voi dipende dalla vostra comprensione di questo fatto

mercoledì 26 ottobre 2011

Dio: Trascendente ed Immanente

luca:
Quando riuscirò a percepire col cuore e non con la testa che chi credo mi stia sopra mi sta anche a fianco, riflesso concretamente dall altro, allora sarà un passo importante avanti. 

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è il problema di esteriorizzazione dell'Anima nella vita reale. unire l'amore verticale verso il Dio con l'amore orizzontale verso il prossimo (Croce Cosmica) - due commandamenti più importanti di Gesù Cristo (Croce - Cristo).
    
in ideale nella tua vita reale i quattro lati della tua Croce sono: 
1) verticale sopra/mattina/tua fede che il tuo progetto del giorno è l'espressione dell'amore divino verso il prossimo
2) orizzontale destra/giorno/tua esperienza di esteriorizzazione dell'amore divina come l'amore al prossimo
3) verticale sotto/tardi pomeriggio/tua ragione sul fatto del conflitto tra tua fede del giorno ed tua esperienza del giorno
4) orizzontale sinistra/sera/tua conoscenza nuova basata sulla tua ragione sulla tua esperienza della tua fede

parole chiave: 
- processo,
- esperienza della fede,
- tua croce nell'espansione dinamica e costante, 
- il lato verticale della croce uguale al quello orizzontale che significa che il tuo amore al Dio non puo essere più del tuo amore al prossimo ("sarete giudicati secondo i vostri affari")  

esteriorizzazione dell'Anima:
   "Chiunque s’interessi seriamente ai problemi spirituali dovrebbe studiare soprattutto tre libri: il Nuovo Testamento, la Bhagavad Gita, ed i Sutra Yoga di Patanjali, in quanto offrono una completa visione dell’Anima e del suo sviluppo.

   I diciotto capitoli della Gita descrivono l’Anima, Krishna, nella sua reale natura quale Dio manifesto, e culminano quando Egli si svela ad Arjuna, l’aspirante, come Anima di tutte le cose, come punto di gloria celato in ogni forma.

   Nel Nuovo Testamento è narrata la vita del Figlio di Dio incarnato, quando, libera da ogni velo, l’Anima, nella sua vera natura, si muove sulla terra. Studiando la vita del Cristo si comprende cosa significhi sviluppare i poteri dell’Anima, conseguire la liberazione e divenire in piena gloria un Dio che cammina sulla terra.

   I Sutra Yoga contengono le leggi di quel divenire e le regole, i metodi e i mezzi che - se seguiti - rendono l’uomo “perfetto come il Padre nei cieli”. Offrono un graduale sistema di sviluppo che conduce dalla comune bontà, attraverso i vari stadi del sentiero spirituale, fino all’altissima evoluzione del Cristo. Giovanni, il discepolo amato, ha detto che “saremo come Lui, perché Lo vedremo qual’è”, e la rivelazione dell’anima all’uomo incarnato opera sempre la grande trasformazione".
("La Luce dell'Anima", A.Bailey) 

 
Maestro D.Kh.

mercoledì 19 ottobre 2011

significato di "quarta porta"

"... Luca mi ha chiestro che vuole capire l’esatto significato. MI SEMBRA OPPORTUNO CHE DAI TU LA CORRETTA  SPIEGAZIONE.
........ 
GRAZIE MOLTE,
ANNA
18.10.’11"

ci sono 7 porte da passare per ognuno per finire una tappa cosmica definita con parole: "Io Sono la Via, la Verità e la Vita": 


la IV iniziazione (vedi sopra) è la fine della vita sulla Tera - il massimo di Gesù che lui ha fatto sulla croce. tu, Luca, ti trovi nella tappa "chela minore" (vedi sopra) o "piccolo discepolato del chela":

"Stadio I. Piccolo Discepolato.
   ...  La prima indicazione che un uomo ha raggiunto questo stadio (dal punto di vista del Maestro) si manifesta quando, in una vita, la “luce si accende” e attira l’attenzione del Maestro. 
... si formano e si stabilizzano quelle che possiamo chiamare “abitudini spirituali”. ... Il contatto è ancora troppo debole e la presa dell’anima a personalità ancora troppo tenue per consentire al Maestro di agire direttamente sull’aspirante. Lo stadio è di puro misticismo e di proposito spirituale egoistico. ... la conoscenza dell'inclinazione di gruppo è assente; non c’è vero desiderio altruistico di servire, ma soltanto un vago anelito alla liberazione, all’integrazione e alla durevole felicità personali ...
   Per la prima parte dell’insegnamento l’aspirante viene messo in rapporto con un discepolo più avanzato (Anna - "discepolo nella luce", vedi sotto) che lo condurrà avanti gradualmente e gli darà l’assistenza necessaria. Il motivo è che questo discepolo è più vicino all’aspirante, poiché è anch’egli lontano dalla perfezione e sta imparando a servire. Questo stadio copre il periodo della ricerca occulta e dell’investigazione esoterica e di norma si svolge sull'arco di parecchie vite. L’aspirante a questo stadio corre da un istruttore all’altro, secondo l’inclinazione, l’occasione e la necessità. È un vero esempio d’instabilità, ma è attentamente vigilato dal discepolo che ha trasceso questo particolare stadio di volubilità; il suo compito è badare che l’aspirante sfugga infine da questa “rete di futilità”, come talora è chiamata, e si avvii gradualmente all’ulteriore stadio di indagine interiore.
    Durante tutto questo periodo il Maestro non presta alcuna attenzione all’aspirante. Passerà molto tempo prima che egli sia ammesso alla Sua presenza per un contatto individuale. Il discepolo cui è affidato durante questa transizione riferisce al Maestro in rare occasioni; solo quando l’aspirante ha raggiunto il punto in cui può “entrare nella luce dell’Angelo”, il Maestro ne assume la formazione. Il discepolo è ora irrevocabilmente e definitivamente pronto. Ciò avviene al terzo stadio, quello del Discepolato Accettato. ("Il Discepolato  nella Nuova Era" A.Bailey).

"Fondamentalmente e in essenza, l’atteggiamento del discepolo non ha grande importanza rispetto all’effetto esercitato dalla Gerarchia e dalle sue tecniche su di lui. I risultati sono inevitabili, poiché dipendono da due fattori importanti:

1. L’impressione gerarchica diretta non viene imposta finché l’uomo non si è reso idoneo a rispondervi tramite l’autodisciplina e perciò non si trova ancora in prossimità della fine del Sentiero.
2. La rispondenza di gruppo, che si manifesta in due direzioni:
a. percepire le necessità del genere umano, che di conseguenza conduce a consacrare la vita al servizio;
b. a ricevere l’impressione dell’anima, che conduce alla sensibilità spirituale.
 

   Quando questi due fattori sono presenti, anche se ignorati dal discepolo nella coscienza di veglia, la presa dell’anima sulla personalità è irrevocabile. Allora e solo allora, il Maestro può iniziare ad agire e la risposta sarà effettiva, reale e durevole.
Sarà bene ripetere a questo punto i sei stadi che stiamo per esaminare:


1. Il Maestro stabilisce un contatto col discepolo mediante un chela sul piano fisico. È lo stadio del Piccolo Discepolato del Chela.
2. Il chela è diretto da un discepolo di grado superiore (la tappa di Anna) dai livelli eroici o dell'anima. È la fase chiamata Chela nella Luce." ... 

3. ...
("Il Discepolato  nella Nuova Era" A.Bailey).

in questo punto tu puoi chiedermi: "Chi è il mio Maestro?". qui è una schema che ti può essere utile:

alla fine, per voi tutti, "la quarta porta" è la tappa "discepolo accettato" ( vedi sulla schema) - che è la "piccola quarta porta". la vera quarta porta è la IV iniziazione (Gesù - "Fusione delle Luci")