sabato 29 settembre 2012

"E se questi non vogliono salire, peggio per loro: bisogna lasciarli!"



Pensiero del giorno venerdi 28 settembre 2012.

"I discepoli di un Maestro spirituale somigliano spesso a quegli escursionisti che, trovandosi ai piedi di una montagna, si guardano bene dallo scalarla. La montagna è lì davanti a loro: benissimo, ne sono molto contenti e la ammirano, ma la montagna è quella che è, ed essi, rimanendo in basso restano ciò che sono. Ogni tanto, gettano uno sguardo verso la cima augurandosi che questa si abbassi un po' fino a loro, ma la cima continua a svettare verso il cielo.
Nell'immagine della vetta, si può vedere non soltanto un Maestro spirituale, ma anche tutti quegli esseri che – ciascuno nel proprio campo – sono giunti ad una visione superiore delle cose. Essi non devono mai scendere dalle altezze che hanno raggiunto, ma devono anzi cercare di attirare fino a sé gli esseri umani. E se questi non vogliono salire, peggio per loro: bisogna lasciarli! Direte che è crudele. No, perché anche senza scendere, i grandi esseri continuano a proiettare verso i loro fratelli umani qualcosa del proprio pensiero e del proprio amore."

Omraam Mikhaël Aïvanhov



martedì 25 settembre 2012

"dobbiamo imparare a pensarci reciprocamente come anime e non come esseri umani"



     "L’unione d’insieme così intesa, avrà le sue basi nella meditazione di gruppo, o nella vita contemplativa (in cui l’anima riconosce di essere una cosa sola con tutte le altre). Ciò produrrà forme di attività di gruppo che saranno il contributo particolare dato da ogni singolo gruppo all’elevazione esoterica del genere umano. Nell’ambito della vita di gruppo l’individuo non sarà trattato come tale da coloro che cercano di educare, istruire e fondere il gruppo in uno strumento di servizio. Ciascuno sarà considerato come trasmettitore dell’energia di raggio predominante, della personalità o egoica. Col tempo ognuno imparerà a trasmettere al gruppo la qualità del raggio della propria anima, stimolando i fratelli a maggior coraggio, visione più chiara, movente più puro e amore più profondo, pur evitando di vitalizzare le caratteristiche della propria personalità. Questa è la difficoltà maggiore. Per farlo in modo corretto ed efficace dobbiamo imparare a pensarci reciprocamente come anime e non come esseri umani."
(Trattato dei Sette Raggi, Vol. 2)

 

domenica 23 settembre 2012

"soltanto come risultato dello sforzo di gruppo ..."


   
 Maestro D.Kh.

     "Ora è venuto il momento in cui esiste un numero sufficiente di persone le quali, avendo fatto degli accostamenti religiosi e mentali un fattore in qualche misura definito nella loro coscienza, ed avendo stabilito un contatto sufficiente con l’anima in modo da poter cominciare a toccare il mondo delle idee (sui livelli di coscienza intuitivi), possono usare una nuova tecnica. Insieme e come gruppo possono stabilire gli ideali e sviluppare le tecniche e i metodi delle nuove scuole di pensiero che determineranno la nuova cultura; insieme e come gruppo potranno portare queste idee e questi ideali nella coscienza delle masse affinché scuole di pensiero e religioni mondiali possano fondersi per far sorgere la nuova civiltà. Sarà il risultato della fusione mentale ed emozionale delle tecniche dell’era dei Pesci, e così produrrà la manifestazione finale sul piano fisico del piano di Dio per il futuro immediato. Questa è la visione che sta dietro all’esperimento che si sta effettuando con i nuovi gruppi seme.
     Guardando il problema da un’altro punto di vista, si potrebbe affermare che lo sforzo del passato è stato di elevare la coscienza dell’umanità mediante gli sforzi d’avanguardia dei suoi figli più avanzati. Lo sforzo del futuro sarà di far discendere in manifestazione la coscienza dell’anima mediante lo sforzo d’avanguardia di certi gruppi. Perciò dovrà essere, come comprenderete subito, uno sforzo di gruppo, perché l’anima è conscia del gruppo e non conscia individualmente; le nuove verità dell’era dell’Acquario potranno essere afferrate soltanto come risultato dello sforzo di gruppo. Questa è qualcosa di relativamente nuovo. In passato, un uomo aveva una visione e cercava di materializzarla con l’aiuto di quelli che poteva impressionare e influenzare in modo che pensassero come lui; un uomo percepiva o intuiva un’idea e tentava di darle forma, cercando poi l’aiuto di coloro che vedevano la sua idea come ideale; un uomo aveva una grande ambizione, che in realtà era la confusa comprensione di una parte del piano generale di Dio, e diveniva il capo di un gruppo o un governante con l’assistenza di coloro che cedevano al suo potere o al suo diritto di guidarli, condurli e dominarli. Così, progressivamente, la razza è stata condotta da uno stadio di sviluppo all’altro, finché oggi molti vedono la visione, percepiscono il piano e accarezzano dei sogni che possono realizzare insieme. Possono far questo perché si riconoscono l’un l’altro, perché cominciano a conoscere se stessi e tutti gli altri quali anime, perché la loro comprensione è unita e perché (e questo è estremamente importante) evocano in se stessi la luce dell’intelletto, la luce della conoscenza, la luce dell’intuizione e la luce della comprensione; essa non viene dall’esterno; ed in quella luce, insieme, vedono la luce. È un’attività di gruppo, un riconoscimento di gruppo e il risultato dell’unione mentale del gruppo."  

("L'esteriorizzazione della Gerarchia", A.Bailey)