martedì 25 settembre 2012

"dobbiamo imparare a pensarci reciprocamente come anime e non come esseri umani"



     "L’unione d’insieme così intesa, avrà le sue basi nella meditazione di gruppo, o nella vita contemplativa (in cui l’anima riconosce di essere una cosa sola con tutte le altre). Ciò produrrà forme di attività di gruppo che saranno il contributo particolare dato da ogni singolo gruppo all’elevazione esoterica del genere umano. Nell’ambito della vita di gruppo l’individuo non sarà trattato come tale da coloro che cercano di educare, istruire e fondere il gruppo in uno strumento di servizio. Ciascuno sarà considerato come trasmettitore dell’energia di raggio predominante, della personalità o egoica. Col tempo ognuno imparerà a trasmettere al gruppo la qualità del raggio della propria anima, stimolando i fratelli a maggior coraggio, visione più chiara, movente più puro e amore più profondo, pur evitando di vitalizzare le caratteristiche della propria personalità. Questa è la difficoltà maggiore. Per farlo in modo corretto ed efficace dobbiamo imparare a pensarci reciprocamente come anime e non come esseri umani."
(Trattato dei Sette Raggi, Vol. 2)

 

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