domenica 15 gennaio 2012

"deve ricordare che la legge è, ed è sempre stata, la lotta, e che nulla ha perso della sua violenza"

 
“Ogni uomo deve ricordare che il destino dell’umanità è incomparabile e che dipende, in gran parte, dalla sua volontà di collaborare nel compito trascendente. Deve ricordare che la legge è, ed è sempre stata, la lotta; e che nulla ha perso della sua violenza per il fatto di essere stata trasportata dal piano materiale al piano spirituale. Deve ricordare che la sua propria dignità e la sua nobiltà di essere umano devono emergere dai suoi sforzi di liberare se stesso dalla schiavitù e di obbedire alle sue più profonde aspirazioni. Soprattutto non deve mai dimenticare che la scintilla divina è in lui, in lui soltanto, e che è libero sia di disprezzarla, di ucciderla, sia di avvicinarsi sempre più a Dio, mostrando il suo ardente desiderio di lavorare con Lui e per Lui.” Le Comte du Noüy ("Le Fatiche di Ercole, A.Bailey)
 

"Dai giorni di Giovanni il battista fino ad ora, il regno dei cieli è preso a forza e i violenti se ne impadroniscono." (Mt 11:12)

"Quanta preparazione,
     e pensiero e vigilanza,
     per dirTi la mia unica parola:
     “Ti amo, Signore”.
E’ la mia sola preghiera.

A lungo ho cercato il mio mantra.
Eppure e’ cosi breve:
     “Non volgerTi via da me, Signore!”
Non posso aggiungere altro.

E ora la mia invocazione:
     “Signore, non lasciarmi.
     Ti troverò. Conosco tutte le Tue
     dimore.
Tu sei in tutto!”

Misericordia, Signore. La mia preghiera
     e’ semplice.
Il mio mantra e’ breve e l’invocazione
     pressante.
Ma come io non posso lascarTi, cosi Tu
     non puoi nasconderTi a me.

Il mio orecchio ode il Tuo passo. La mia bocca e’ dolce
     del Tuo divino sapore,
     perché Sei il mio cibo.
Riuscerò a invocarTi, Signore?

Temo che la mia preghiera Ti dispiaccia,
     e il mantra non sia accettabile.
Ma mi aggrapperò alla Tua Veste.
Oserò farlo, Signore,
     e con coraggio conquisterò l’oceano
     della felicita. Perché lo voglio."

(Agni Yoga, Vol. 1, Foglie del Giardino di Moria)

4 commenti:

  1. ho assistito per la prima volta all'arrivo del tuo messaggio in diretta e quindi ti rispondo subito.
    Il passo del Vangelo di Matteo che citi non l'ho mai sentito nè letto, ma lo spirito ispiratore lo riconosco.
    E' molto difficile rispondere all'offesa porgendo l'altra guancia, non per puro spirito masochistico.
    Soprattutto è difficile scorgere "Chi" sembra che si nasconde dietro avvenimenti d'aspetto contrario all'amore, è facile avere la reazione di opporre violenza alla violenza, o almeno resistenza passiva. Già mostrare indifferenza all'offesa ricevuta, richiede un grande sforzo.
    Capisco che però è l'unico modo per disinnescare una spirale di violenza in senso negativo, anche se sperare che l'altro se ne accorga rasenta l'illusione, in termini di verifica quotidiana umana.
    Tutto ciò richiede allenamento, esercizio ed è molto faticoso, e l'indole umana sarebbe quella di fare meno fatica possibile, la legge fisica dell'inerzia vale anche nel campo morale.
    Non voglio trincerarmi dietro un mare di scuse banali ed ovvie, è pur vero che i primi passi in questo senso sono i più faticosi..

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  2. la regola fondamentale della lotta: "se vuoi vedere il tuo nemico più grande guardi allo specchio"

    “Le pure linfe della vita eterna, chiare e cristalline, non possono mescolarsi colle correnti fangose delle tempeste30 del monsone.
    La goccia di rugiada celeste, che brilla ai primi raggi del mattino nel seno del loto, quando cade a terra diventa argilla; ecco, la perla è ora una stilla di fango.
    Lotta con i tuoi pensieri impuri prima che essi giungano a dominarti. Agisci con loro come essi agirebbero con te; perché, se da te risparmiati prendono radice e crescono, sappilo bene, questi pensieri ti opprimeranno ed uccideranno. Sta in guardia, o discepolo, non tollerare che neppure l’ombra loro ti avvicini. Poiché questa cosa di tenebre, crescendo in grandezza e in forza, assorbirebbe l’essere tuo, prima che tu fossi pienamente conscio della presenza del nero ed immondo mostro.
    .....
    Il sé della materia e il SÉ dello Spirito non possono mai incontrarsi. Uno dei due deve sparire; non v’è posto per entrambi.
    Prima che la mente della tua Anima possa comprendere, il germe della personalità deve essere schiacciato, il tarlo del senso distrutto senza possibilità di resurrezione.
    Tu non potrai percorrere il Sentiero prima di esser diventato il Sentiero Stesso”.
    (La Voce del Silenzio, E.Blavatskaya)

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  3. Non metto sullo stesso piano inerzia fisica e morale,tutt'altro,Anna.
    Denuncio solo la grande,grandissima tentazione di lasciarsi andare all'inerzia,quando l'attività e l'energia,a volte,uno non riesce a capire dove andare ad attingerla dentro sè stesso,non altrove,perchè la delusione,la disillusione,lo schifamento è proprio grande.
    Denuncio solo le passioni e i sentimenti e i pensieri forti e contraddittori che si possono agitare all'interno di un "se"=il mio.
    Non tutto è così serafico, e non per tutti, e non per tutti nello stesso momento arriva il momento dell'illuminazione.
    Io devo proprio confessarlo ad alta voce,sono agitato da passioni contrastanti fra loro,che stanno "lottando" fra di loro,perchè l'umiliazione è grande e l'affronto di sentirsi schiacciato come un verme,approfittando della buona fede,scambiata in cattiva fede come improntitudine,spompamento, provoca comunque un grande bruciore.
    Consentitemi almeno lo sfogo "verbale",anche se denuncia immaturità da parte mia.
    E' pur vero che esiste una parte animalesca dentro ciascuno di noi,per cui anche un cane,quando gli viene pestata la coda "guaisce".
    Domattina,forte di vedere sorgere nuovamente il sole,mi farò carico delle mie responsabilità di uomo,di lavoratore e di essere pensante e che prova sentimenti, e continuerò a lottare.
    Una cosa resta vera,comunque:devo poter mettere questa mia esperienza a servizio di qualcuno.
    La stò mettendo comunque sottoponendo anche al vostro giudizio e meditazione.
    Non vi sembri un'affermazione superba e ingrata:solo che i chiodi fanno veramente male quando ti trapassano e riuscire ada andare oltre al dolore,riuscire a tesaurizzarlo e trasformarlo in valori positivi,richiede forza d'animo,grande fede,quindi abbandono nelle braccia di qualcuno più grande di te.
    Ma per poterlo fare bisogna "vederle",bisogna "sentirle"queste braccia.
    Ed ora come ora,ho la vista annebbiata,a tratti.
    Vedervi,serntirvi,ascoltarvi,porre domande,ricevere risposte,mi è utile nel tentativo di dissipare questa nebbia infernale.
    Il giorno 15 gennaio 2012 23:02, alexander pelmenschikov ha scritto:

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  4. ti capisco, Luca. stai facendo un grande lavoro. la tua Anima ti spinge di cominciare già costruire “casa sulla roccia” quando deve rimanere ancora nella “casa sulla sabbia”. né sei primo né sei ultimo chi si trova nella stessa situazione

    “Nulla di ciò che è reale (“casa sulla roccia”) può essere minacciato.
    Nulla di irreale (“casa sulla sabbia”) esiste.
    In questo si trova la pace di Dio.”
    (Un Corso in Miracoli)

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