venerdì 30 settembre 2011

la regola di solitudine

c'è una regola che chiamo la regola di solitudine

mi capiranno meglio le persone che hanno esperienza di avviare con loro volontà e decisione e dopo sostenere con tutta loro responsabilità un processo sistemico-sociale (genitori di una famiglia, capi di una impresa, etc.) e che spesso si trovano in situazione di prendere da solo una decisione da cui dipende il futuro delle persone coinvolti senza chiedere il loro permesso o loro consiglio

applicando questa regola alla situazione corrente di INTENSITA, PROFONDITA ed ACCELERAZIONE (link: di cui vi ho detto prima) vi devo dire:
                                          
se sulla base della vostra esperienza con me voi credete che il lavoro fatto ha portato cambiamenti positive in vostra vita dovete permettermi di continuare in certe situazioni prendere decisioni e fare le cose che a qualcuno di voi sembrano strane, ingiuste o sbagliate. esiste una regola gerarchica - giudizio e permesso dal alto al basso ma non vice verso. la rispetto (in relazioni che voi non riguardano) e vi chiedo rispetarla in relazione con me
                
prendete in considerazione anche che in questo momento l'umanità con accelerazione sta entrando in una nuova programma cosmica che richiede una trasformazione profonda e sistemica di tutti gli aspetti della vita umana


martedì 20 settembre 2011

intensità della prova, lo scudo: un avvertimento

come ho già detto la parola chiave del momento attuale è INTENSITA' della esperienza personale (accelerazione) - INTENSITA' DELLA PROVA. tra un stato stabile ed un altro è il stato di CAOS. lo passera chi ha in se la "bussola". riguarda ognuno (link: un avvertimento) e l'umanita intera come "discepolo" potenziale dell'Eta dell'Acquario


la "bussola" che voi avete ora come gruppo per non perdere la strada è il nuovo comandamento dato in "casa dell'acquario" (Mc 14:13):


"Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri" (Gv 13:34,35).  

la prova e lo scudo

                     M.M.


                  AGNI YOGA

62 - Metto alla prova anime diverse.
    Il Mio spirito è il vostro scudo.

75 - Bandite la collera, e verrete a Noi facilmente.
    Non è l’ira che crea, ma lo slancio ardente.
    Siate calmi - le illusioni guastano la salute,
         ma se avete fede in Me, sappiate che siete protetti
         dalla Cura e dallo Scudo di M.
    M. sa delle vostre difficoltà;
         un’ascesa ripida è sempre ardua.
    Per vincere il fato ci vuole forza.
    Non scoraggiatevi, poiché molte volte
         avete superato queste rapide.

    86 - La vera calma dello spirito è messa alla prova dalle inezie
         della vita quotidiana.
    Traete conforto dalla certezza di essere protetti
         sulla via del Bene.
    Vi mando il Mio Scudo - difendeteMi
         come Io vi difendo.

  87 - Comprendete l’anima dei vostri fratelli;
    Lavorate instancabili, siate comprensivi,
         guardate il potere del Mio Scudo.
    Molti sono i miracoli del mondo,
         e l’impegno ardente e puro porta alla vittoria. 


lunedì 19 settembre 2011

domanda e risposta

C.: La nostra nota deve essere inclusivitá. Se un fratello rallenta il gruppo ma il suo impegno è sincero il gruppo può rallentare per proseguire insieme. Ti pare giusto?

A.: Meglio dire che se "il suo impegno è sincero" lui rimane in gruppo. Ma sul livello gerarchicamente più basso. Perché il gruppo non si rallenta.
Nessun tipo di rallentamento è accettabile dalla Fratellanza. Il spostamento di qualsiasi discepolo di un gruppo su livello più superiore aiuta a fare lo stesso salto di coscienza per i suoi compagni di gruppo (se questo è un vero gruppo - famiglia spirituale) che ancora rimangono su livelli più bassi. Come in ogni sana famiglia umana i fratelli minori imparano dai fratelli maggiori. In termini tecniche - spostamento di un discepolo su livello più superiore "allarga" la "porta stretta" per tutti i discepoli dei livelli più bassi.
Questo significa anche che ogni vero gruppo spirituale deve avere la sua verticale gerarchica.




domenica 11 settembre 2011

UN AVVERTIMENTO


 Elena Blavatskaya

"Vi è una strana legge nell‘Occultismo, accertata e confermata da migliaia di anni di esperienza; né essa ha mai mancato di manifestarsi, quasi sempre, da quando esiste la Società Teosofica. Non appena qualcuno si impegna come "Discepolo in Probazione", si manifestano certi effetti occulti. Di questi, il primo è l‘affiorare in superficie di tutto quanto è latente nella natura dell‘uomo; difetti, abitudini, qualità o desideri repressi, siano essi buoni, cattivi o neutri.
Per esempio, qualora un uomo sia vanesio, sensuale o ambizioso, sia per atavismo che per eredità karmica, questi vizi salteranno sicuramente fuori, anche se fino ad allora egli li aveva felicemente nascosti o repressi. Essi verranno in evidenza in maniera irrefrenabile, ed egli dovrà combatterli cento volte più duramente di prima, finché annienterà in se stesso tutte queste tendenze.
D‘altra parte, se egli è buono, generoso, casto e astemio, o possiede una qualche virtù fino ad allora latente e celata in lui, essa si aprirà in maniera irrepremibile la via, come tutto il resto. Così un uomo civile che detesti di essere considerato un santo, e che quindi si è messa una maschera, non riuscirà più a nascondere la sua vera natura, sia bassa che nobile. QUESTA È UNA LEGGE IMMUTABILE NEL CAMPO DELL‘OCCULTO. La sua azione è tanto più marcata, quanto più forte e sincero è il desiderio del candidato, e quanto più profondamente egli ha sentito la realtà e l‘importanza del suo impegno".
(La Dottrina Segreta, Vol. 3)
  

mercoledì 7 settembre 2011

Centri spirituali e loro lavoro

 Charles Webster Leadbeater (1847-1934) 


Talvolta vien posta la domanda: “Quale lavoro occorre intraprendere per fondare un Centro Spirituale?”.

L’unica cosa da fare è di radunare poche persone che siano realmente interessate alle idee teosofiche e farle così vivere insieme per compiere il loro lavoro. E’ pure necessario per la continuazione di un prospero lavoro spirituale di tale Centro che queste persone siano in buoni rapporti fra di loro. Conobbi dei casi in cui delle persone che si unirono per dedicarsi a nobili scopi, nondimeno erano in continue querele fra loro su come il lavoro doveva essere fatto o se questa o quell’altra parte del lavoro era la più importante. Un tale Centro poteva anche fare molto bene sul piano fisico, ma non sarebbe stato di alcuna efficacia sul piano mentale, perché i piccoli continui contrasti avrebbero impedito la regolare effusione di correnti di pensieri. Uno dei fattori più importanti per un proficuo lavoro spirituale è la perfetta armonia. Le persone che compongono il Centro stanno tutte lavorando per un determinato scopo e tutte pensano più o meno lungo queste linee di lavoro, emettendo in tal modo una corrente definita di influenza.
Se volete ottenere buoni risultati dal vostro Centro Spirituale è necessario non soltanto che tutti lavorino per lo stesso scopo e pensino il più possibile alle stesse cose, è pure necessario che realizzino un alto livello di sentimento fraterno fra loro, altrimenti andranno soggetti a piccoli urti costanti che impediranno in modo assoluto il lavoro di influenze del genere di cui stiamo parlando. E’ cosa molto difficile e delicata far entrare qualunque Centro in un tale ordine di lavoro da poter essere usato sia per questo lavoro superiore che per quello inferiore.
Il potere di pensare per se stessi e seguire una linea individuale fa parte del corredo di cui abbisognate per poter aiutare il mondo. Dobbiamo essere in un certo senso dei pionieri ed i pioinieri fanno sempre qualcosa che non è stata fatta prima; perciò siete in un certo senso degli individualisti. Quando voi portate a contatto fra loro certe persone in questa stretta associazione quotidiana, inevitabilmente vi sarà qualche piccolo screzio, non sarebbe naturale se capitasse altrimenti. Occorrono degli anni, talvolta, per spegnere l’antipatia del tutto naturale che persone di un temperamento sentono per quelle di un altro temperamento, per eliminare quella antipatia a tal punto da non più influenzare l’aura del luogo e l’irradiazione spirituale. So che questo suona poco naturale. Non dico che le persone debbano tutt’un tratto cambiare, ma affermo che esse dovrebbero acquistare una quantità quasi superumana di tolleranza, il che teoricamente è una cosa eccellente, ma estremamente difficile da porre in pratica.
E’ la specie di associazione molto intima che, quando vivete in una grande casa, è tanto difficile, a meno che non esista una vera affezione fra le persone interessate. Al “Manor”, per esempio, vivono circa 50 persone in una grande casa. Esse non hanno necessità di vedersi fra loro più di quanto non lo desiderino; hanno camere separate; ma per fare un buon Centro esse devono conoscersi l’un l’altra e devono mettersi al di sopra di qualunque contrasto che potesse sorgere. Devono essere tutti rigorosamente decisi ad indulgere sulle particolarità altrui e sforzarsi energicamente a mai giudicare male o aver malintesi, di modo che ciascuno riconoscerà sempre negli altri lo stesso zelo, la stessa sincerità e buona intenzione che sente entro di sé. Gli attriti debbono essere totalmente eliminati in modo da costituire una superficie liscia. Soltanto quando l’unità è perfetta si incomincerà a raccogliere un risultato positivo.
Potreste chiedere quale genere di lavoro compia un tale Centro. Ve ne sono parecchi. Penso che tutti noi siamo convinti dell’esistenza dei Maestri. Sappiamo che Essi lavorano sempre per il progresso dell’umanità e che sono pronti a cogliere ogni occasione che a Loro viene offerta. Supponiamo che ci sia un certo numero di persone che si raduna e che cerca di fare di se stesso un’unità. E’ questa un’opportunità per i Maestri di effondere la Loro influenza e di farla irradiare.
Abbiamo sentito dire che i Maestri assumono dei discepoli. Non credo che questa sia la parola giusta da usare. Sarebbe meglio dire che assumono degli apprendisti. Essi li usano non soltanto per prepararli ad agire, ma per irradiare le forze per mezzo loro. Il discepolo o apprendista viene preparato alla meditazione. Egli fissa la sua mente molto fortemente sul Grande Essere che lo istruisce e lo aiuta e perciò diventa una specie di canale aperto a questa influenza particolare: canale di comunicazione fra questo altissimo livello e se stesso.
Un’altra cosa egli deve fare e deve cercare di fare, e cioè essere sempre in condizione di emettere pensieri e sentimenti di aiuto. Se egli scorge qualcuno in pena od in sconforto, subito cerca di lanciare dei buoni pensieri sopra questa persona, di far cadere su di essa una pioggia di benedizioni e di pensieri soccorrevoli per consolarla. Con la pratica ne risulterà che egli verrà ad essere uno strumento aperto a tutte le influenze superiori.
Avete così un imbuto aperto a pensieri d’ordine superiore, che potete dirigere direttamente sul piano fisico, e sul piano fisico irradiarli tutt’intorno. Se avete un certo numero di tali persone riunite, ed i loro pensieri sono (non sempre, naturalmente, ma nel complesso) diretti verso l’alto, diretti ad aiutare il mondo, formerete un meccanismo molto bello per la distribuzione di tale pensiero. Un tale Centro sarà un canale attraverso cui gli Esseri superiori possono versare il loro pensiero e la loro forza.
L’ordinamento per la fondazione di un tale Centro deve essere fatto tanto sui piani superiori che sul piano fisico e pertanto se potete iniziare tale parte di lavoro con un gruppo di persone già strettamente vincolate fra loro, avrete maggiore probabilità di successo. So che la cosa è difficile ed involge tutto l’ambiente. Un Centro di questo genere sarebbe meglio fondarlo un po’ discosto dal tumulto della vita ordinaria. Non è bene che si trovi in una strada movimentata di una grande città perché la pressione che la circonda sarebbe nella falsa direzione. Vi è poi tutta la questione di ciò che vien chiamato influenza angelica. L’intervento degli Angeli avvantaggia in misura incalcolabile il lavoro di un Centro e ovunque se ne voglia formare varrebbe la pena di tentare di venire in contatto con le legioni angeliche per rendere più spedito il lavoro.
Questo è un piccolo abbozzo di ciò che dovrebbe essere uno speciale Centro e di parte del suo lavoro sui piani superiori. Esso irradierebbe ogni sorta di buoni sentimenti che può dirigere verso un punto particolare se lo desidera, oppure può continuare ad effonderli tutt’intorno, e far sì che siano raccolti ed usati da quelli che pure lavorano per il bene dell’umanità su altre vie. Sul piano fisico il Centro dovrebbe eseguire qualche buon lavoro per gli altri.

Da The Australian Theosophist e ripubblicato nel St. Michael’s News del gennaio 1946 e da Rivista Italiana di Teosofia ad agosto/settembre 2007.

sabato 6 agosto 2011

Niente piace a Dio più di una mente libera da tutte le occupazioni e distrazioni


 Albertus Magnus

“Quando preghi, chiudi la porta; ossia, la porta dei sensi. Tienila sprangata contro tutti i fantasmi e le immagini. Niente piace a Dio più di una mente libera da tutte le occupazioni e distrazioni. Una mente in tale condizioni viene trasformata in Dio, per lei non può pensare o comprendere nulla, non può amare altro che Dio. Colui che penetra dentro se stesso trascendendo se stesso, ascende realmente a Dio” (Alberto Magno).

sabato 23 luglio 2011

È “puro” tutto ciò che è ispirato dalla nostra natura superiore (scelto da Maura)

Aivanov
"Parlate della purezza, e non ci saranno molte persone ad
ascoltarvi. Alcuni la considerano una virtù fuori moda di cui non devono preoccuparsi, poiché la identificano con la castità, e oggigiorno la castità… Per altri, la purezza è uno stato meraviglioso di cui hanno nostalgia perché l'associano
all’infanzia, all’innocenza che hanno perduto e che non
ritroveranno mai più. In realtà, la purezza è un concetto che
appartiene a un campo molto più vasto. È “puro” tutto ciò che è ispirato dalla nostra natura superiore; è “impuro” tutto ciò che è ispirato dalla nostra natura inferiore. La natura inferiore,
alimentata dai nostri desideri grossolani, egocentrici, ci spinge  a prendere decisioni e orientamenti meschini, parziali.  È lì che si trova l’impurità: non andate a cercarla altrove. La purezza e l’impurità sono dunque prima di tutto una questione
di intenti, di obiettivi. Sì, sono le intenzioni e le finalità
che rendono le nostre azioni pure o impure. Quando avete uno scopo disinteressato, quando volete lavorare per il bene di tutti, la vostra attività è pura. Allora, se cercate sinceramente la purezza con tutto il cuore e con tutta l'anima, sforzatevi di limitare le manifestazioni della vostra natura inferiore."

Omraam Mikhaël Aïvanhov

martedì 5 luglio 2011

chi vuole avanzare sul cammino dell’evoluzione deve dare il primo posto allo spirito (Maura)

 Aivanov

Pensiero del giorno sabato 2 luglio 2011.

"Chi vuole avanzare sul cammino dell’evoluzione deve dare il primo posto allo spirito, alla luce. A tale scopo, occorre almeno che ne senta il bisogno. Purtroppo, però, questo bisogno non lo si può  fabbricare: lo si ha sin dalla nascita oppure non lo si ha, e questo dipende dal tipo di esistenza vissuta nelle altre incarnazioni.  Se un essere viene al mondo con un'inclinazione per la spiritualità, allora basteranno pochissime cose – anche un solo libro, alcune parole – per dargli uno slancio che niente potrà arrestare. Per un altro, invece, anche se fossero presenti i più grandi Iniziati per dargli spiegazioni e consigli, non servirebbe a nulla: finché egli è abitato da tendenze che lo trascinano in tutt’altra direzione, è lì che andrà. Per poter tornare nella prossima incarnazione con il bisogno di vivere la vita dello spirito, da oggi fate almeno lo sforzo di comprenderne i benefici. Anche se non ne sentite tanto il bisogno, cominciate a preparare il terreno. Quando ritornerete, il vostro lavoro sarà facilitato perché avrete già piantato qualche seme."

Omraam Mikhaël Aïvanhov

bellezza (Maura)

Aivanov
Pensiero del giorno venerdì 1 luglio 2011.

"La vita, così come ciascuno la vede, è in gran parte il riflesso di ciò che ciascuno è. Se si pensa che sia bella, significa che si porta la bellezza dentro di sé, e se si pensa che non abbia alcun senso, significa che si è ignoranti e limitati. A seconda delle persone, la vita assume espressioni talmente diverse! Ma la verità è che, per la maggior parte di loro, la vita rimane una sconosciuta. Quante volte si sente dire: «Eh, sì, caro mio, che ci vuoi fare... è la vita!» Un uomo è malato, infelice, rovinato, tradito dalla moglie, e dice: «È la vita!» Per tutto ciò che è negativo si dice: «È la vita!» Ma di quale vita si sta parlando? Ci sono vite e vite. C’è la vita del rospo, del cinghiale, del coccodrillo, oppure la vita della colomba, la vita dell’angelo, la vita di Dio… Chi si pronuncia sulla vita non può farlo che al proprio livello. Chi può sostenere di conoscere la vita in tutta la sua ampiezza, la sua grandezza e la sua immensità?"

Omraam Mikhaël Aïvanhov

domenica 19 giugno 2011

l'unione


377 — Lo studio della progressione dell’energia collettiva dimostra che l’unione non è solo un concetto morale, ma una potente forza psichica motrice. Se Noi ripetiamo dell’unità, è perché vogliamo inculcare nella coscienza quella grande forza di cui ogni uomo dispone. È impossibile mostrare a un ricercatore inesperto fino a che punto si moltiplichi l’energia collettiva. Sono manifestazioni per cui occorre preparare la coscienza. Il successo di un esperimento dipende dall’impegno di tutti i partecipanti: se anche uno solo non vi si dedica con tutto il cuore è meglio non iniziare neppure l’esperimento.
Nei tempi antichi si conosceva il potere della forza congiunta. Talora si sommavano le singole osservazioni in un’indagine generale, e si formava così tutta una catena, e ciascun osservatore poneva la mano sulla spalla di chi gli stava di fronte. Si vedevano allora insolite oscillazioni dell’energia; la forza risultante era intensificata dall’impegno concorde. Quando invito all’unione, dunque, penso a una vera e propria forza.
Ricordatelo, voi che ne avete bisogno.

 Madonna Oriflamma (N.Rerikh)

mercoledì 16 marzo 2011

felicità, gioia, beatitudine

Maestro D.Kh.

   Meta del lavoro di un aspirante è di comprendere gli aspetti della mente con i quali deve imparare a lavorare. Il suo lavoro si può quindi riassumere nel modo seguente:
   l. Egli deve imparare a pensare, a scoprire che possiede uno strumento chiamato mente e svelarne le facoltà e i poteri. Questi sono bene analizzati nel primi due libri degli Yoga Sutra dí Patanjali.
   2. Deve poi risalire all’origine dei suoi processi di pensiero e delle tendenze nella costru-zione di forme per scoprire le idee che sono alla base della forma pensiero divina, del processo mondiale, imparando in tal modo a collaborare con il Piano e a subordinare la propria costruzione di forme pensiero a queste idee. Egli deve imparare a penetrare nel mondo di queste idee divine e a studiare il “modello delle cose che sono nei Cieli” come dice la Bibbia. Deve imparare a lavorare con gli esemplari sui quali è plasmato e modellato tutto ciò che esiste. Diviene allora uno studioso di simbolismi e da idolatra si trasforma in divino idealista. Uso queste parole nel loro vero senso e significato.
   3. Da un idealismo così sviluppato deve progredire ancor più nel profondo, fino a penetrare nel regno dell’intuizione pura. Può allora attingere la verità alla sorgente. Può scrutare la mente di Dio stesso. Egli intuisce e idealizza, è sensibile ai pensieri divini. Essi fecondano la sua mente. Più tardi, elaborando queste intuizioni, le chiamerà idee o ideali e su di esse baserà tutto il suo lavoro, la sua condotta e la sua attività.
   4. Segue il lavoro di costruzione cosciente delle forme pensiero basate su queste idee divine, emananti dalla Mente Universale sotto forma d’intuizioni. Questo procede per mezzo della meditazione.
   Ogni vero studente sa che ciò richiede concentrazione allo scopo di focalizzare o orientare la mente inferiore verso quella superiore. La normale tendenza alla costruzione dì forme pensiero viene temporaneamente inibita. Per mezzo della meditazione, che è il potere della mente di mantenersi nella luce e nella luce divenire consapevole del Piano, egli impara a “far affiorare” le idee necessarie. La contemplazione lo mette in grado di entrare nel silenzio che gli consentirà di mettersi in contatto con la mente divina, di cogliere il pensiero di Dio dalla coscien-za divina e di conoscere. Questo è il lavoro che aspetta ogni aspirante ed ecco perché è neces-sario che egli comprenda la natura del suo problema mentale, gli strumenti con cui deve forzatamente lavorare e l’uso che deve fare di ciò che impara e acquisisce usando l’apparato mentale in modo corretto.
   Come si compie tutto ciò? Come attingere per poi costruire? 
   Per quanto piccolo o poco importante possa essere il singolo pensatore, in cooperazione con i suoi fratelli egli maneggia una forza potente. Solo con il pensiero giusto, forte e costante degli uomini e con la comprensione dell’uso corretto dell’energia mentale, l’evoluzione può progredire lungo le linee desiderate. Il pensare in modo corretto dipende da molti fattori e sarà utile esporne alcuni, brevemente e semplicemente:
   l. Capacità di percepire la visione. Significa capacità di riconoscere, seppure vagamente, l’archetipo in base al quale la Loggia sta tentando di modellare il genere umano. Ciò comporta cooperazione con l’opera del Manu, sviluppo del pensiero astratto e sintetizzato e lampi di in-tuizione. L’intuizione strappa dai luoghi elevati un frammento del piano ideale, latente nella mente del Logos. Con lo sviluppo di questa capacità, gli uomini verranno in contatto con sor-genti di potere che non sono sui livelli mentali, ma che costituiscono quelli dai quali il piano mentale stesso trae sostentamento.
   2. Dopo aver percepito la visione e colto un frammento della bellezza (è sorprendente quan-to gli uomini vedano poco!) vi si offre l’occasione di portare sul piano mentale quel tanto di piano che vi è possibile afferrare. Dapprima sarà poco e confuso, ma comincerà a materializzarsi. In un primo tempo riuscirete raramente a stabilire un contatto, poiché la visione giunge tramite il corpo causale e pochi sono in grado di mantenere a lungo quella coscienza così elevata. Ma lo sforzo fatto per percepire darà dei risultati e a poco a poco l’idea filtrerà fino ai livelli concreti del piano mentale. Diverrà poi pensiero concreto, qualcosa che può essere visualizzato in modo preciso e costituire la base del pensiero.
   3. Ciò fatto qual’è il prossimo passo? È un periodo di gestazione durante il quale costruite la vostra forma pensiero in base a quel tanto di visione che siete riusciti a far penetrare nella vostra coscienza. È necessario procedere lentamente, poiché si vuole ottenere una vibrazione stabile e una forma ben costruita. Un lavoro affrettato non approda a nulla. A mano a mano che la costruzione progredisce, proverete un vivo desiderio, sempre crescente, di vedere questa visione materializzarsi sulla Terra e palesarsi ad altri figli degli uomini. Allora cercherete di infondere vita alla forma pensiero con il potere della vostra volontà cercando di far sì che essa venga in esistenza; il ritmo si fa più intenso e più lento, il materiale con cui è costruita la for-ma è più grossolano perché per rivestire la forma pensiero della vostra visione viene attirata materia dal piano mentale e da quello astrale.
   4. Felice il discepolo che riesce a portare la visione ancora più vicino all’umanità e a darle vita sul piano fisico. Ricordate che la materializzazione sul piano fisico di qualsiasi aspetto della visione non è mai opera di un solo uomo. Solo quando essa è percepita dai molti, solo quando essi hanno lavorato alla sua forma materiale, i loro sforzi congiunti possono portarla in manifestazione esterna. 
   Vedete quindi l’importanza di educare la pubblica opinione; essa porta i molti in aiuto ai pochi in grado di percepire la visione. La legge è sempre la stessa; nella di-scesa avviene la differenziazione. Due o tre individui percepiscono il piano intuitivamente; stabiliscono con il loro pensiero un ritmo che mette in attività il piano mentale in modo che al-tri pensatori s’impadroniscano dell’idea. È un processo difficile da apprendere e mettere in atto, ma grande è la ricompensa. 
   Quando l’idea sarà materializzata sul piano della manifestazione, doppia sarà la gioia per coloro che lottano, persistono nello sforzo e resistono. Sarà la gioia del contrasto per voi che, conoscendo l’oscurità del passato, potrete gioire alla luce del conseguimento; sarà la gioia di aver trovato compagni a tutta prova, poiché anni di lavoro vi avranno dimostrato chi siano i vostri collaboratori e la comunanza nella sofferenza rinsalda i lega-mi; sarà la gioia della pace dopo la vittoria, poiché per il guerriero stanco i frutti del conseguimento e del riposo sono doppiamente dolci.Vostra sarà la gioia di aver partecipato al Piano dei Maestri ed è tutto questo che vi lega più strettamente ad essi; vostra sarà la gioia di aver contribuito ad alleviare un mondo bisognoso, di aver portato luce alle anime offuscate, di aver in qualche misura lenito le piaghe aperte della sofferenza mondiale; dalla coscienza di aver speso bene i propri giorni e dalla gratitudine delleanime salvate deriva la gioia più profonda di tutte, quella che conosce un Maestro quando si fa strumento per aiutare un fratello a salire un gradino della scala. Questa è la gioia che ci attende tutti e che non è così lontana. Lavorate dunque non per la gioia, ma in direzione di essa; non per ottenere una ricompensa, ma per una necessità interiore di aiutare; non per ricevere gratitudine, ma sotto l’impulso suscitato dall’aver percepito la visione e aver capito quale sia la parte che vi spetta nel portare quella visione quaggiù sulla Terra.
   Sarà utile fare una distinzione fra felicità, gioia e beatitudine.
   La felicità ha sede nelle emozioni ed è una reazione della personalità.
   La gioia è una qualità dell’anima e viene realizzata nella mente, quando ha luogo l’allineamento.
   La beatitudine appartiene alla natura dello Spirito ed è inutile fare speculazioni al riguardo, fintanto che l’anima non sia giunta all’unificazione con il Padre.
Questa unificazione segue lo stadio anteriore in cui il sé personale si è unificato con l’anima. Perciò, analisi e speculazione sulla natura della beatitudine sono vane per l’uomo comune, le cui terminologie e metafore devono necessariamente essere personali e connesse al mondo dei sensi. L’aspirante parla di felicità o di gioia? Se si tratta di quest’ultima, essa deve essere un effetto della coscienza di gruppo, della solidarietà di gruppo, del senso d’unione con tutti gli esseri e non può essere interpretata in termini di felicità. La felicità è ciò che si prova quando la personalità viene soddisfatta in qualche aspetto della sua natura inferiore; si prova quando vi è un senso di benessere fisico, di contentezza nei confronti del proprio ambiente o di personalità che ci circondano, o di soddisfazione nelle opportunità e nei contatti mentali. La felicità è la meta del sé inferiore separato.
   Tuttavia, quando cerchiamo di vivere come anime, la contentezza dell’uomo inferiore perde d’importanza e proviamo gioia nelle relazioni di gruppo e nel realizzare le condizioni che con-ducono ad una migliore espressione delle anime di coloro con cui siamo in contatto. Apportare gioia ad altri per creare condizioni in cui essi possano meglio esprimere se stessi può avere un effetto fisico, se cerchiamo di migliorare le loro condizioni materiali, o un effetto emotivo se la nostra presenza infonde loro un senso di pace ed elevazione, oppure l’effetto può essere in-tellettuale se li stimoliamo a maggior chiarezza di pensiero e comprensione. Ma l’effetto su di noi sarà la gioia, poiché la nostra azione è esente da egoismo ed interesse personale e non di-pende dalle circostanze o dalle condizioni sociali dell’aspirante. Molta felicità è necessariamente impedita quando la salute è malferma, quando le circostanze ambientali sono difficili e si è oppressi dal “karma accumulato in molte vite”, oppure quando turbamenti nella famiglia, nella nazione o nella razza gravano sulla personalità sensibile. La felicità della giovinezza o la contentezza egoistica della persona isolata nell’egocentrismo (che si nasconde dietro il riparo dei suoi desideri) non deve essere confusa con la gioia.
   È un luogo comune e anche un paradosso dell’occultismo affermare che in mezzo alla profonda angoscia e infelicità della personalità, la gioia dell’anima può essere sentita e riconosciuta. Questa è la verità e a ciò deve mirare ogni studente. Vi sono persone felici perché chiudono gli occhi alla verità o sono autoipnotizzate e si nascondono in un guscio di illusione. Ma l’aspirante raggiunge spesso lo stadio in cui i suoi occhi sono ben spalancati; egli ha imparato a parlare con se stesso il linguaggio della verità e non ha costruito una parete di separazione fra sé e gli altri. Egli è vivo e desto, è sensibile e spesso soffre. Egli talvolta si chiede perché ciò che il mondo chiama felicità e pace lo abbiano abbandonato, e quale sarà l’esito.
   Noi che osserviamo e guidiamo dal lato interiore, sorvegliamo con amorevole cura tutti voi che lottate nel fitto della mischia. Siamo come lo Stato Maggiore che segue il corso della battaglia da una posizione sicura. Nella nostra sicurezza sta il vostro successo finale, poiché noi deteniamo la soluzione di molti problemi e la applichiamo quando le condizioni della battaglia sono avverse. Vorrei che ricordaste sempre un fatto di vitale importanza, cioè che nella distru-zione della forma è nascosto il segreto di tutta l’evoluzione. Non pensate che sia un luogo comune. Ne vedrete la costante applicazione ed è necessario che siate preparati a vederne la di-mostrazione. I Maestri utilizzano la forma fino al limite massimo; essi cercano di operare at-traverso essa, tenendovi imprigionata la vita fintanto che quella forma serve allo scopo el’umanità ne trae insegnamento. Giunge però il momento in cui essa non serve più allo scopo prestabilito, in cui la struttura si atrofizza, cristallizza ed è facile distruggerla. La sua distruzione acquista allora estrema importanza e utilità; la vecchia forma scompare, mentre una nuova ne prende il posto. Osservate e costatate se non è la verità. Sempre viene costruita una forma, sempre viene utilizzata il più a lungo possibile, sempre viene distrutta quando impedi-sce e ostacola l’espandersi della luce e sempre segue la rapida ricostruzione di una nuova forma. Questo è il metodo seguito sin dall’inizio dei tempi.
   Nell’infanzia della razza le forme perduravano a lungo, l’evoluzione procedeva più lentamente, ma ora che tutte le cose tendono verso l’alto, la forma è di breve durata. Ha vita breve ma vivace; si muove rapidamente ed è subito seguita da un’altra forma. Questa rapidità aumenterà a mano a mano che la coscienza o espansione interiore della vita del genere umano vibrerà ad una frequenza sempre più veloce e leggera.

(Trattato di Magia Bianca o La Via del Discepolo, A.Bailey)

lunedì 14 marzo 2011

meditazione, domenica 13.03.11, sintesi

 
maria cristina:
Ho visto un volto di Luce , sembrava Gesù, poi, dopo un po’, ne ho visti altri; mi son detta di non aver paura , ma la mente alla fine è entrata.
Un secondo: prima della fine mi è entrata in bocca come un ostia luminosa, molto più grande, mi è venuta nausea.

bocca - Toro (Terra) in anatomia astrologica.  

"I cristiani sanno che il pane e il vino della comunione rappresentano il corpo e il sangue del Cristo, ma pochissimi hanno approfondito il significato di questi simboli, i quali corrispondono ai due grandi principi cosmici - il principio maschile (il pane) e il principio femminile (il vino) - che lavorano in tutte le regioni dell'Universo. Il pane e il vino sono due simboli solari. Al di là del pane e del vino dell'Ultima Cena, occorre vedere le due proprietà del sole: la sua luce e il suo calore, che creano la vita. La luce del sole è la saggezza, e il suo calore è l'amore. Ecco cosa sottintendeva Gesù quando diceva: "Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna". Noi dobbiamo quindi mangiare il corpo del Cristo, ossia la saggezza, e bere il Suo sangue, ossia l'amore, al fine ditrasformarci.
È talmente importante approfondire il significato delle immagini e dei riti che le religioni ci presentano! Il giorno in cui i cristiani si abitueranno a comunicare ogni mattina con quella grande ostia che si innalza nel cielo (il sole) e con quel vino
(il suo calore), vivranno la vita eterna. Sì, perché il sole è vivo." (Omraam Mikhaël Aïvanhov)


alessandro:
Distacco. Sono riaffiorati ricordi di momenti intensi dell'adolescenza. La meditazione e l'armonia con il cosmo possono aiutarci a 'ricostruire' noi stessi. La vita personale è un sogno breve.

"Istruire l’uomo a lavorare nella materia mentale è istruirlo a creare. Insegnare alla gente a conoscere la natura dell’anima, è metterla in contatto cosciente con il lato soggettivo della manifestazione, e porre nelle mani degli uomini il potere di lavorare con l’energia dell’anima. Mettere gli uomini in grado di sviluppare i poteri dell’aspetto anima, è metterli in rapporto con le forze e le energie nascoste in ogni regno della natura.
Allora, quando il contatto con l’anima e la percezione soggettiva sono rafforzati e sviluppati, l’uomo può divenire un creatore cosciente, cooperante ai piani evolutivi e divini. Passando attraverso i vari gradi, la sua capacità di lavorare e quella di giungere al pensiero che sottostà ad ogni simbolo si accrescono. Non è più ingannato dall’apparenza, ma la riconosce come la forma illusoria che vela ed imprigiona qualche pensiero." (Alice Bailey)


claudia:
Ho sentito molto chiaramente quando ci siamo uniti in meditazione e anche quando ci siamo staccati,
mi sembra che stiamo imparando a riconoscere le nostre energie,
salendo i fili il cerchio di anime era molto stretto e concentrato,
un grande lavoro di concentrazione sull'unità,
eravamo come osservati, come gruppo, ed esaminati i moventi dei singoli.
è stato un lavoro duro, molto concentrato, che non lasciava spazio a visioni o impressioni libere.
mi è piaciuto.

" ... Con strenuo sforzo ci esercitiamo nell’amore divino per giungere ad una visione intellettuale, fino a che, aprendoci una via per mezzo dei sensi riuniti, ci innalziamo al di sopra della nostra stessa mente, verso la splendida visione di Dio... L’uomo che sale sulla vetta della sua mente è Dio esaltato" (Maestro Eckart)

dimenticavo, verso l'inizio ho sentito un forte impulso,
la testa ha iniziato a muoversi in senso antiorario [Fuoco in discesa]



andrea:
Il futuro è il nostro presente

"Lo Yogi è cosciente di essere in realtà onnipresente, cioè che l’anima è una con tutte le anime e perciò parte della unità essenziale, della vita Una e onnipervadente, illi-mitato e immutabile principio, causa di ogni manifestazione. Egli è del pari onnisciente, poiché può far sua ogni conoscenza. È liberato dal campo della conoscenza, ma vi può agire; può usare lo strumento di conoscenza per apprendere ciò che vuol sapere, ma è accentrato nella coscienza del conoscitore. Né spazio né tempo possono trattenerlo, né può imprigionarlo la forma materiale: è giunto al vertice così descritto da Patanjali nei tre sutra conclusivi:
 

32. Le modificazioni della sostanza mentale (o qualità della materia), prodotte
dalle tre guna, hanno fine, poiché hanno servito allo scopo.
 

33. Anche il tempo, che è il susseguirsi delle modificazioni mentali, termina, e cede il posto all’ETERNO ORA.
 

34. Quando le tre guna non hanno presa sul Sé, si consegue l’Unità Isolata. La
pura coscienza spirituale si ritrae nell’Uno." (La Luce dell'Anima, A.Bailey)


sabato 12 marzo 2011

meditazione, 11.03.11, sintesi

parole-chiave: Portale dell'Acquario - Urano entra nell'Ariete



 Mother of the World (N.Rerikh)


SINTESI

chiave di lettura:
Acquario-Urano acquisisce componente del Fuoco di Ariete-Marte. Fuoco Cosmico [spirale antiorario] attira ed attiva il Fuoco della Terra. Si comincia "ripulimento delle stalle" (l'undicesima fatica di Ercole). Solo le parti "riuniti nel Mio nome" (Mt. 18:20) sono in sintonia con Cosmo.




antonella:
Energia per trasformazione è gia presente e opera ma elementi per attuarla qui sono ancora troppo separati e dispersi - necessità di rinnovarsi. Mi sono sentita come "gli otri vecchi" inadatti al vino nuovo. Anche se la parte più interna di me aderisce con immediatezza al nuovo ordine: non ho ancora unificato le parti.

maria cristina:
Ho dormito, oggi poche energie. buona serata

"Alcuni, per pura forza di volontà, in meditazione giungono al punto di inibire direttamente i processi della mente inferiore. Se vi raffigurate il corpo mentale come un ovoide che circonda il corpo fisico e si estende ben oltre, e se vi rendete conto che attraverso quell’ovoide circolano incessantemente forme pensiero di vario genere (il contenuto della mente dell’uomo e i pensieri di coloro che lo attorniano) tanto che l’uovo mentale è colorato da attrazioni che predominano e diversificato da molte figure geometriche, tutte in uno stato di flusso o circolazione, potete farvi un’idea di ciò che intendo.
Quando l’uomo procede ad acquietare il corpo mentale inibendo o sopprimendo ogni moto,
fissa quelle forme pensiero entro l’ovoide mentale, arresta la circolazione e può determinare gravi risultati. Questa inibizione ha un preciso effetto sul cervello fisico ed è la causa di gran parte della fatica che si risente dopo un periodo di meditazione
Se si persiste, ne possono derivare veri disastri. Tutti i principianti lo fanno, più o meno, e fintanto che non imparino ad evitarlo vanificheranno il loro progresso e ritarderanno lo svi-luppo. Gli effetti possono essere anche più gravi. 
Quali sono i giusti metodi per eliminare il pensiero? Come si può giungere a placare la
mente senza usare la volontà per inibire? I suggerimenti che seguono potranno dimostrarsi
utili ed efficaci.
Lo studente ritragga la sua coscienza sul piano mentale in qualche punto del cervello, fac-cia risuonare la Parola Sacra dolcemente, tre volte. Si raffiguri il respiro emesso come una forza che chiarifica ed espurga, che nel suo ascendere spazzi via le forme pensiero che circo-lano nell’ovoide mentale. Realizzi alla fine che il corpo mentale è limpido e libero da forme pensiero. Elevi allora la sua vibrazione il più possibile e miri a farla ascendere dal corpo mentale a quello causale, inducendo così l’azione diretta dell’Ego sui tre veicoli inferiori. Finché man-terrà la sua coscienza in alto e finché manterrà la vibrazione propria dell’Ego sul suo piano, il corpo mentale rimarrà in una condizione di equilibrio. Non conterrà vibrazioni analoghe alle forme pensiero circolanti nel suo ambiente. La forza dell’Ego circolerà in tutto l’ovoide men-tale impedendo l’accesso alle unità geometriche estranee e i pericoli dell’inibizione saranno eliminati. Ma si farà anche di più, col tempo la materia mentale sarà così intonata alla vibra-zione superiore che alla fine questa diverrà stabile e automaticamente si sbarazzerà di tutto ciò che è inferiore e indesiderabile."
(LETTERE SULLA MEDITAZIONE OCCULTA di ALICE BAILEY)

alessandro:
Per andare oltre la fatica della vita occorre essere uniti con altri.Ho sentito pulizia interiore.Devo migliorare la concentrazione.grazie

andrea:
Situazioni del passato che so che devo abbandonare ma fanno parte di me sensazione di peso interno non grave. I simboli ariete urano si fondono

francesca:
prima una specie di
spirale di luce (in senso antiorario), che si formava come una
chicciola, dall'esterno verso l'interno
poi un simbolo che ricorda un
po' il simbolo del segno dell'ariete ma che in realtà era lo spzio
vuoto che c'è in mezzo alle tre sfere del simbolo agni yoga, poi la
luce [effetto di luce entrata] è diventata diffusa, era come se fosse "materiale", come una
nebbia lattiginosa con zone più dense ed altre meno.
Come sempre mi
chedo se riesco a spiegarmi in modo da farmi capire...
Un abbraccio


venerdì 11 marzo 2011

meditazione, mercoledi 09.03.2011 - sintesi

parola-chiave: Infinito


(Mother of the World, N.Rerikh)


    Accostandoci all’Agni Yoga, tendiamo senza esitare all’Infinito. L’elemento che tutto pervade conduce ai mondi lontani. È impossibile esprimere la grandiosità dell’Infinito in un libro. Per prima cosa dobbiamo padroneggiarne la cognizione. Così come l’impegno ardente conquista lo spazio, la coscienza conduce all’Infinito. Un tremito, che non è di terrore né di confusione, afferra chi entra nella Dimora di Luce. Senza ritardi, senza ritorni, ascoltiamo la voce dell’Aurora e gettiamoci verso la soglia della Trasfigurazione. Potremo ricevere la chiave di altri Cancelli, ma prima dobbiamo fortificare lo spirito realizzando la grandiosità dell’Infinito.

    42 - L’assimilazione di energie superiori, per l’evidente tensione, può dare forma a energie nuove. Spirito e materia si perfezionano a vicenda. Quando la corrente della volontà, ricca di tensione, accelera il moto, la materia viene assorbita dallo spirito, e si adempiono allora le funzioni di un creatore spirituale; si raffinano le forme. Il fuoco dello spirito ha lo stesso potere di quello che fonde i metalli. Solo mediante un processo di fusione si riesce a produrre combinazioni nuove. Lo spirito che aneli a rendere incandescente la propria energia si fa capace di sciogliere la materia. Quali forme e dimensioni può fondere, da tutta la materia spaziale e dalle nostre vite!
    Da tempo immemorabile i Grandi si sono proposti di fondere la coscienza. L’eternità è la fiamma in cui si elaborano combinazioni nuove, senza fine. In verità, le ricerche proseguono da millenni. Qual è l’inizio? Diciamo, per ora, che è l’eterno desiderio di forme nuove. Plasmiamo il nostro futuro con la stessa apertura di visione.

    51 - L’intenso desiderio di comunione con i mondi lontani permette di aderire al corso del Cosmo. La data stabilita perché l’umanità realizzi l’Infinito tocca già gli strati dei fuochi cosmici. Si è cercata la Verità in tanti modi. Certi fenomeni indussero ai digiuni, alle flagellazioni, a macerare il corpo e intorpidire lo spirito. Le più svariate ricerche sono scritte nel libro del fervore. Ma lo spirito non progredisce se non si rende conto dell’eternità della lotta. Lo spirito migliora quando si costruisce una rete di protezione con sforzo incessante. Ma chi crede di trovarsela nell’ozio, vaga nella nebbia della incomprensione.
    Che la Fiamma rischiari il popolo!

    94 - La concordanza dei processi universali si rivela sia nelle sfere inferiori che nelle più elevate. Il potere cosmico può venir riflesso nella vita planetaria, e questa trasmutarsi in un processo di tensione maggiore. Quando gli uomini capiranno che la continuità del creato è fatta di mutamenti di esistenza, il principio di concordanza sarà loro più chiaro. Le leggi di trasmutazione e di dispensazione cosmica si fondono in una sola. Grandi vantaggi verrebbero dalla comprensione di questo principio.
    Se l’umanità tendesse alla concordanza, tutte le migliori possibilità sarebbero sue. Se si punta la volontà sull’Infinito, si riesce a ottenere concordanza a qualsiasi livello. Essa è infatti il principio unificante che sancisce i sacri mutui rapporti fra spirito e spirito, fra spirito e pianeta, fra spirito e Cosmo, e fra questo e la potestà dell’Infinito.

    128 - L’essenza stessa del Magnete cosmico è potenzialmente così multiforme che tutti i principi vengono immessi in ciascuna delle catene che manifesta. Essi sono tutti basati sull’attrazione e mossi dal potere del Magnete. Per tutto l’Universo si va edificando una vita che si oppone a quei principi che non assecondano l’evoluzione. Il magnetismo cosmico combatte la forza divergente. Se si segue lo sviluppo storico delle razze umane ci si convince che quelle di esse che si scostarono dal sentiero evolutivo andarono per questo disperse. Invero si può dire che tutte le razze nascono e muoiono, ma le orme di ciascuna sono così diverse da quelle della precedente che si può affermare che le razze che scompaiono includano sia quelli che dissiparono che quelli che accumularono. Parlando di razze, si devono intendere anche le loro relative sottorazze. Il percorso seguito da ciascuna è determinato dalla sua relazione con il Magnete: resistenza o sottomissione al destino.

    200 - I centri del Cosmo sono identici a quelli umani.
    L’uomo ha in sé tutte le manifestazioni dell’Universo. Assai evidenti sono in lui le funzioni stesse del Cosmo, e quando le rispecchia tutte in sé, si erge a misura delle possibilità esternate nell’Universo.
    L’Agni Yogi, il Leone del Deserto, tiene nel cuore tutte le sofferenze umane. Sopporta tutte le esplosioni del Cosmo, percepisce tutti i mutamenti di coscienza, e sente qualsiasi fluttuazione delle correnti. Egli dispone di quella conoscenza sintetica che unisce gli spiriti manifesti per rigenerare la coscienza. Quando opera la sintesi fra i fuochi cosmici e la psiche del cuore si può dire all’uomo che i suoi centri sono analoghi a quelli cosmici, che questa relazione parallela può consentire una vita migliore e che il principio creativo si instaura come fuoco infinito, come infinita visione, come cuore che tutto contiene.
    Lottate con ogni forza, per attestare il Fuoco dell’Infinito!

     260 - Le correnti della volontà possono impegnare gli uomini a salire in sfere superiori: le correnti possono alterare qualsiasi evento. Quando la sua rotta punta ai mondi superiori, lo spirito deve guidare il flusso della volontà alla ricerca della via. Il cambiamento affermerà la nuova razza; le correnti della volontà ne assecondano lo sviluppo. Quando nello spirito vive l’impegno per un impulso cosciente, si manifestano forme migliori. Ma se le correnti non sono coordinate, le forme non corrispondono. Il Magnete cosmico, che agisce di proposito, è come una legge immutabile. L’attrazione esercitata dalle correnti della volontà conferisce consonanza all’opera creativa e ai fuochi spaziali, che dirigono il flusso di tutte le correnti. L’energia ha la ricettività necessaria per assimilare le correnti della volontà; le forze quindi si intonano con il Magnete. I fuochi spaziali mostreranno all’umanità tutte le vie dell’Infinito.

    323 - Il succedersi degli eventi dovuti alla tensione del Magnete dipende dall’attrazione dei vortici cosmici. Se essi scorrono in accordo con le forze dell’attrazione universale, le volute della spirale crescono regolari e costanti. Ma se invece la sequenza degli eventi si agita e ribolle come un turbine, la spirale vorticosa delle volute si deforma.
    Le stesse volute si ritrovano nell’azione del pensiero. Se questo circoscrive le medesime regioni coincidenti con le correnti cosmiche, si genera sicuramente una concordanza armonica, ma se il corso degli eventi non risente il Magnete, la tendenza del pensiero descrive come una spirale dispersa. Imparate a percepire le spirali regolari degli eventi cosmici.

    353 - L’uomo dovrebbe prestare grande attenzione a ciò di cui riveste la propria monade. Di cosa avvolge quel seme eterno? Poco egli bada invece a questo problema. Per tutta la durata di ogni ronda dovrebbe risalire alla corrente karmica e alle sue reazioni. Il predestinato è effetto degli accumuli formati dalle azioni del passato. Quegli involucri possono soffocare la voce del seme, e allora il sentiero della vita potrebbe mancare ciò che lo attende. Il seme cosmico insito in ogni entità dovrebbe essere rivestito con la massima cura dall’uomo: l’evoluzione si edifica proprio per la sua aspirazione. La sua vita è interminabile!

     354 - Il migliore rivestimento della monade è il Fuoco puro. Se la si può avvolgere di Fuoco, significa che essa può salire alle sfere supreme.
    Sia l’Agni Yogi che l’Arhat rivestono la monade di Materia Lucida. Quando i centri infuocati trasmutano la vita, Noi diciamo che lo spirito è ormai impegnato nell’ascesa, la cui legge è inalterabile. Quando invece il seme cosmico non pulsa più, è perché l’energia vitale se ne è ritratta. L’energia psichica gli è infatti strettamente connessa: se i battiti cessano, non affluisce più. Ma se il Fuoco del seme è attivo, l’energia psichica pulsa potente. I centri ardenti vibrano con il Cosmo; quelli dell’Agni Yogi creano, reagendo a tutte le correnti. I suoi fuochi creano invisibilmente, potentemente, e innumerevoli segni testimoniano l’azione creativa del Fuoco.


(On the Heights, N.Rerikh)


SINTESI

chiave di lettura:

 

maria cristina:
Un po’ di nervosismo all’inizio poi meditazione profonda quasi una sensazione di “non essere”.
Mi è apparso un sogno incubo che facevo da bambina sinteticamente: notte; una cantina ["caverna"] in cui mi trovavo con mio fratello [due]; una fessura in alto da cui si poteva uscire, ma che si chiudeva sempre più e dalla quale entrava acqua; mio fratello non si rendeva conto del pericolo ed io volevo uscire, ma non volevo lasciarlo lì. mi svegliavo in panico.
Ai bambini capita di fare sogni ricorrenti ed ho pensato che forse il motivo è che, anche se al momento non si può capire il significato, debbano comunque rimanere in mente per poter diventare potenziali messaggi per quando saranno adult; in effetti mi è arrivato un significato che ha un po’ trasceso il terrore dell’incubo, ma che ancora non è chiaro.



maura:
All'inizio molto caldo, battito accelerato,poi sensazioni al lato destro della testa,fronte,gola.verso la fine ho un ritmo circolare a spirale. grazie,ciao

claudia:
All'inizio ho sentito l'energia che saliva e si allargava a cerchio sopra di noi, all'infinito. La nostra energia a spirale, mi sono concentrata sui cuori tutto si è tinto di colori luminosi. Per la tosse mi sono spinta verso le anime, il cerchio era più stretto e compatto. Poi distacco, sentivo tutti ma ero nel silenzio, come quando potresti stare li all'infinito, era molto bello.

andrea:
Un candelabro a 7 bracci con 7 candele che poi è diventato il simbolo di nettuno


"I TRE [Infinito] CADONO NEI QUATTRO. L’ESSENZA RADIANTE DIVENTA SETTE [Finito] ..." (Libro Dzyan, Stanza III, Dottrina Segreta, E.Blavatskaya)